Depressione: la pillola anticoncezionale non ne aumenta il rischio

Uno degli effetti collaterali più discussi degli anticoncezionali ormonali è quello di sperimentare cambiamenti d’umore e sviluppare una forma di depressione. Un dato che sembrava essere assodato sulla base delle continue segnalazioni delle pazienti e anche da alcuni recenti studi scientifici. Tuttavia una nuova indagine, pubblicata sulla rivista Contraception, rimette la palla in campo affermando che in realtà la maggior parte dei dati sperimentali disponibili non supporta l’associazione tra l’uso di contraccettivi progestinici e l’insorgenza di depressione nelle donne di qualsiasi età.

La controversia sembrava essersi chiusa nel 2016, quando un’estesa ricerca danese (che aveva coinvolto oltre un milione di persone) aveva sostenuto che le donne che assumevano pillole combinate (estrogeni+progestinici) avevano il 23% di probabilità in più di sviluppare una depressione rispetto alle donne che non facevano uso di contraccezione ormonale. Sempre secondo questo studio, il rischio aumentava del 34% se il contraccettivo era solo a base progestinica (la cosiddetta mini-pillola). Già allora, però, l’Nhs aveva fatto notare che l’indagine danese, così come altre prima, non poteva concludere un rapporto di causa-effetto, ma tuttalpiù dimostrare un’associazione tra l’uso di contraccettivi ormonali e depressione. C’erano, infatti, troppe variabili in campo perché potesse essere fatta un’affermazione così forte.

Per fare chiarezza Brett Worly, ostetrico-ginecologo dell’Ohio State Wexner Medical Center e autore del nuovo studio su Contraception, ha preso in considerazione 26 ricerche scientifiche precedenti (quasi 30 anni di indagini) che analizzavano il rapporto sull’uso di contraccettivi progestinici (non solo pillole ma anche dispositivi transdermici, iniezioni, etc) e il manifestarsi di forme depressive nelle donne.

Gli studi inclusi nella review di Worly erano di qualità varia, più o meno soggetti a bias di interpretazione: la maggior parte delle ricerche disponibili sull’argomento – si sostiene nell’articolo – non era una sperimentazione randomizzata controllata, quindi al momento di ciascuno studio era molto probabile che le partecipanti sapessero bene che cosa stavano assumendo e che questo (specie se erano persone informate sull’argomento della contraccezione ormonale) possa aver influenzato quanto riferito ai ricercatori falsando i report.

In ogni caso, i riscontri di un’associazione erano complessivamente pochi (un solo studio di buona qualità aveva mostrato un collegamento tra pillole progestiniche o dispositivi intrauterini e depressione. Per Worly, dunque, non esiste alcuna evidenza certa che far uso di contraccettivi progestinici aumenti il rischio di depressione, e nemmeno che acuisca il problema nelle donne già diagnosticate. “Sulla base delle nostre indagini – sostiene – questo effetto collaterale non costituirebbe un problema per la maggior parte delle donne, che dovrebbe invece sentirsi a proprio agio sapendo che sta facendo una scelta sicura”.

Fonte: Contraception

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