Vaccini obbligatori, tempo scaduto: cosa succede ora?

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Secondo le stime della Società italiana di igiene nel nostro Paese ci sarebbero ancora circa 30mila minori non in regola con le vaccinazioni. Ma il decreto sull’obbligatorietà di dieci vaccinazioni per iscriversi a scuola sta avendo l’esisto auspicato. Da quando è entrata in vigore, infatti, la legge sui vaccini obbligatori ha portato a un importante incremento della copertura vaccinale: “Per l’esavalente siamo sopra il 95% dei bimbi vaccinati, quindi la soglia fatidica che permette l’immunità di gregge è stata raggiunta – ha dichiarato Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità – E per il morbillo abbiamo avuto una crescita di circa il 6%, quindi anche in questo caso ci avviciniamo a quella soglia”. I numeri dimostrano che “le vaccinazioni sono aumentate e questo era l’obiettivo del decreto, non punire i genitori inadempienti. Perché i vaccini sono innanzitutto un diritto“.

E, come ribadito più volte nei giorni scorsi dalla ministra della Salute Lorenzin, da oggi si fa sul serio. Il 10 marzo è infatti scaduto il termine per la presentazione della documentazione che accertasse la situazione vaccinale dei minori da 0 a 16 anni. E da lunedì 12 marzo gli istituti scolastici sono tenuti ad applicare quanto previsto dalla legge sui vaccini obbligatori.

Che cosa accade ora? Nulla di più di quanto già comunicato alle famiglie all’inizio dell’anno scolastico: se i minori non sono in regola, gli istituti scolastici saranno costretti a sospendere il servizio (non l’iscrizione) per i bambini da 0 a 6 anni, mentre nella scuola dell’obbligo partiranno le sanzioni pecuniarie (da 100 a 500 euro).

Ma vediamo in dettaglio l’iter di attuazione. Le famiglie che non avessero ancora presentato la documentazione comprovante le avvenute vaccinazioni, o anche solo la prenotazione dell’appuntamento presso le aziende sanitarie, riceveranno comunicazione formale del dirigente scolastico del diniego di acceso ai servizi dell’istituto per i minori da 0 a 6 anni (asili nido e scuole materne). Il bambino rimane iscritto presso l’istituto e potrà riprendere a frequentare una volta che i tutori abbiano regolarizzato la situazione vaccinale. Per la scuola dell’obbligo, invece, le famiglie potranno essere soggette a multe fino a 500 euro.

Alla scadenza del 10 marzo, in ogni caso, i dirigenti scolastici avranno tempo 10 giorni (fino al 20 marzo) per trasferire l’elenco dei minori inadempienti alle aziende sanitarie di competenza. Saranno queste ultime a contattare le famiglie per il recupero dell’inadempienza.

Alle famiglie, cioè, verrà proposto un appuntamento per un colloquio informativo per ricevere comunicazione delle modalità e dei tempi entro cui effettuare le vaccinazioni previste dalla legge. Se questo appuntamento verrà rispettato, l’azienda sanitaria contesterà ufficialmente l’inadempienza fissando un altro termine perché le famiglie possano mettersi in regola. Se anche quest’ultima opportunità non verrà colta, verranno applicate le sanzioni.

Le Regioni dotate di anagrafe vaccinale o che aderiscono all’iter semplificato seguiranno invece un altro percorso. I genitori non devono fare nulla, ma saranno le aziende sanitarie a comunicare agli istituti scolastici l’elenco dei minori non in regola. Entro il 20 marzo, dunque, le scuole invieranno alle famiglie inadempienti comunicazione formale; i genitori entro dieci giorni dalla ricezione dovranno presentare la documentazione che attesti la vaccinazione, l’eventuale esonero o anche la prenotazione dell’appuntamento presso il centro vaccinale.

Via: Wired.it

 

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