Un progetto di Alternanza per una mostra sull’ottica

(Foto: Paolo Tomassini)

“Vedere l’invisibile – Viaggio metavisivo alla scoperta dei segreti della luce” è il nome che 22 ragazzi dei licei scientifici e classici di Pisa e provincia hanno scelto per una mostra di ottica che si è conclusa il 29 giugno scorso nei locali dell’Area della ricerca Cnr di Pisa.

La mostra è stata progettata all’interno di un percorso di Alternanza Scuola-Lavoro dalla sede pisana dell’Istituto Nazionale di Ottica (CNR-INO) in collaborazione con l’Istituto di Informatica e Telematica (CNR-IIT). I 22 studenti, provenienti dal Liceo Scientifico U.Dini di Pisa, dal Liceo Classico G. Galilei di Pisa, dal Liceo Scientifico A.Pesenti di Cascina e dal Liceo Classico XXV Aprile di Pontedera, hanno lavorato insieme per tre settimane (circa 80 ore) sia sulla parte contenutistica degli exhibit, sia su tutta l’immagine coordinata dell’evento.

I ragazzi infatti hanno seguito lezioni teoriche sull’ottica e visitato i laboratori seguiti dai ricercatori-tutor dell’INO che hanno svelato loro alcune peculiarità riguardanti la luce: dalla sua natura ondulatoria e corpuscolare fino a giungere agli inganni della percezione visiva. Nei giorni successivi, sempre seguiti dai tutors INO e IIT, gli studenti hanno fatto proprie le esperienze ed allestito la mostra vera e propria, che è stata aperta al pubblico per i tre giorni finali. Malgrado la pur breve fase espositiva di tre giorni, questo progetto ha dato la possibilità ai ragazzi di entrare nel vivo di tutte le fasi dell’organizzazione di una mostra scientifica, sia per quanto riguarda la parte tecnica, sia per gli aspetti della comunicazione. Dopo aver preso un po’ di dimestichezza con i temi centrali della mostra, infatti, a gruppi si sono dedicati a creare l’immagine coordinata: dal logo con la sua tagline, al poster, alla cartolina pubblicitaria, fino ad arrivare alle schede illustrative di ciascun exhibit, ed ai testi per i social e i siti web istituzionali.

Gli stessi studenti hanno preparato i locali della mostra, allestendo i banchi con gli esperimenti da mostrare secondo un percorso studiato e concordato con i tutors dell’INO. In un angolo della sala è stata montata anche una “stanza di Ames”, attrazione per grandi e piccini, dovuta all’illusione ottica falsata dalla prospettiva inversa: due persone della stessa altezza vengono percepite di altezza molto diversa.

“È stata un’esperienza utile per comprendere come si lavora in un ambiente di ricerca scientifica”, dice Miriam Gizzi del liceo classico XXV Aprile di Pontedera. “In particolare un ambito della fisica che non conoscevamo, non solo dal punto di vista teorico, ma anche pratico”, precisa la compagna Alessandra Dani.

I visitatori della mostra, più di duecento fra adulti e bambini, hanno seguito un vero e proprio percorso attraverso l’intero campo di studio dell’ottica, partendo dalle basi, come la riflessione data dagli specchi piani, fino alle applicazioni tecnologiche, come i laser impulsati. È stato possibile vedere in dettaglio anche alcuni strumenti usati quotidianamente nei laboratori di ricerca o nella didattica della fisica, come lo spettrometro e l’interferometro di Michelson.

L’evento, oltre ad aver avuto uno scopo puramente didattico, è riuscito a coinvolgere i visitatori grazie ad alcune esperienze interattive, come bruciare un foglio di carta sfruttando soltanto la luce di una lampadina e due specchi parabolici. I ragazzi si sono divertiti a svelare i segreti che si celano dietro questi fenomeni ed allo stesso tempo a modificare il linguaggio delle loro spiegazioni in base agli interlocutori: bambini, ragazzi, adulti, e anche esperti di fisica.

“Questa mostra è stata una bella avventura, umana e di divulgazione scientifica, resa possibile dalla disponibilità di alcune istituzioni pisane, Ludoteca Scientifica, Dipartimento di Fisica e Liceo Scientifico Dini, a prestarci gran parte del materiale esposto – dice Andrea Fioretti dell’INO – dell’Area CNR ad ospitare la mostra in un locale adeguato, e, immodestamente, anche dalla buona volontà di noi tutors. Gli studenti partecipanti sono stati semplicemente fantastici. Sono sicuro che anche per loro è stata un’esperienza formativa importante.”

La mostra è stata inaugurata dal presidente dell’Area di Ricerca Cnr di Pisa, Domenico Laforenza e dal responsabile della sede Ino di Pisa Leonida Antonio Gizzi, ed è rimasta aperta per tre giorni. I visitatori, esperti e meno esperti, hanno apprezzato il lavoro svolto dagli studenti che in sole tre settimane sono riusciti a capire, preparare ed esporre gli esperimenti della mostra con precisione ed entusiasmo. Come in tutte le mostre, i commenti dei visitatori sono stati raccolti in un quaderno creato appositamente.

Articolo prodotto in collaborazione con il Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara

 

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