Chi è Alessio Figalli, il giovane matematico che ha vinto la Medaglia Fields

La Medaglia Fields, uno dei più importanti riconoscimenti mondiali per i matematici under 40, è stata appena assegnata ad Alessio Figalli, giovane e brillante scienziato italiano. Romano, classe 1984, professore ordinario di matematica alla University of Texas, a Austin, fino al 2016 ora ha una cattedra al Politecnico di Zurigo. Una carriera, che per la sua giovane età, è davvero invidiabile: vanta infatti di oltre 100 articoli scientifici pubblicati e 3 libri, oltre ad aver già vinto numerosi premi. È questo l’identikit di Alessio Figalli, il giovane matematico a cui è stata appena assegnata la Medaglia Fields, durante il Congresso internazionale dei matematici che si sta tenendo in questi giorni a Rio de Janeiro. L’Italia, ricordiamo, aveva vinto finora una sola Medaglia Fields con Enrico Bombieri, nel 1974.

Dopo essersi dottorato in matematica nel 2007 all’Università di Pisa, la carriera da matematico di Alessio Figalli è stata tutta in ascesa, passando dalla Normale di Pisa all’università di Austin e alle università francesi. Figalli lavora principalmente nel campo dell’analisi matematica, con particolare riferimento al calcolo delle variazioni, alle equazioni differenziali e alle derivate parziali. Concentrando la sua ricerca anche in altre direzioni, tra cui i metodi variazionali per lo studio delle equazioni di Eulero dei fluidi incompressibili, lo studio di alcune disuaglianze geometriche e funzionali molto significative, i problemi di trasporto e di frontiera libera, e le proprietà asintotiche delle matrici stocastiche, che intervengono in meccanica quantistica, finanza e statistica.

In un primo tempo, i suoi interessi si sono focalizzati sui problemi di trasporto ottimale, attualmente anche conosciuti come problema di Monge-Kantorovich, che intrecciano i campi di matematica ed economia e consistono nello studio di come trasferire una distribuzione di massa da un luogo a un altro in maniera ottimale. Un problema assolutamente non semplice, da un punto di vista matematico, è sapere se un tale trasporto ottimale esista (e, in tal caso, se sia unico o meno). Figalli ha ottenuto notevoli risultati in questo campo, sia di esistenza e unicità delle soluzione che di regolarità delle applicazioni di trasporto.

“La scelta di diventare matematico raramente avviene da piccoli, dato che spesso le persone non immaginano neanche di poterne fare un lavoro”, aveva raccontato Figalli su Mestieri dei matematici. “Nel mio caso, fin da piccolo mi piaceva la matematica però ho capito piuttosto tardi di avere una vera passione. A scuola gli esercizi di matematica mi riuscivano facilmente, ma era anche vero che facevo il liceo classico e quindi il programma non era molto difficile, specialmente comparato ad un liceo scientifico”.

“Grazie ai miei studi – prosegue Figalli – ho avuto la fortuna di scoprire cosa sia veramente la matematica. Infatti la visione che spesso ne otteniamo durante il periodo scolastico è quella di una materia arida, fatta di regole fisse ed immutabili che sono state stabilite da centinaia di anni. Questo è assolutamente falso: la matematica è una disciplina in continua evoluzioneed il matematico è una persona creativa che cerca di trovare una soluzione a dei problemi spesso molto concreti. Basti pensare che senza gli studi matematici degli ultimi 150 anni non avremmo gli mp3, i Gps, la televisione, la crittografia per i bancomat, i motori di ricerca come Google, le Tac e le risonanze magnetiche”.

Via: Wired.it

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