Carboidrati, se sono troppo pochi aumenta la mortalità

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Quando si parla di consumo di carboidrati, il giusto sarebbe nel mezzo: diete con un moderato consumo di carboidrati contribuirebbero infatti alla nostra salute e aumenterebbero la nostra longevità. A suggerirlo è uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health e condotto dal Brigham and Women’s Hospital di Boston.

Nonostante diete a basso consumo di carboidrati siano estremamente diffuse per perdere peso, e siano state associate in passato ad una diminuzione del rischio cardio-metabolico, la ricerca di oggi si concentra invece sugli effetti a lungo termine di un’alimentazione di questo tipo, in particolare quando i carboidrati vengono sostituiti con proteine e grassi di origine animale.

Durante la ricerca, gli scienziati hanno seguito oltre 15mila partecipanti tra i 45 e i 64 anni che hanno preso parte allo studio Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC) negli Stati Uniti. Ai partecipanti era chiesto di completare un questionario (uno all’inizio della ricerca e uno dopo 6 anni) su che tipi di cibi e bevande venivano solitamente consumati, la dimensione delle porzioni e la frequenza dei pasti. Da questi dati i ricercatori hanno stimato la proporzione di calorie provenienti rispettivamente da carboidrati, grassi e proteine.

Dopo aver tenuto in considerazione fattori quali età, sesso, esercizio fisico, reddito e fumo, i risultati hanno mostrato che le diete con un basso consumo di carboidrati (meno del 40% delle calorie) e quelle con un alto consumo di carboidrati (oltre il 70%) potevano essere ricollegate ad un aumento del tasso di mortalità, mentre diete con un moderato consumo di carboidrati (tra il 50 e il 55% delle calorie) avevano un tasso di mortalità più basso.

In particolare, per un adulto di 50 anni con una dieta di questo tipo, l’aspettativa media di vita erano altri 33 anni, 4 anni in più dei partecipanti con diete a basso consumo di carboidrati e 1 anno in più rispetto a quelli con diete ad alto consumo di carboidrati.

Eppure, non tutte le diete a basso contenuto di carboidrati sono uguali: in una seconda fase dello studio, i ricercatori hanno quindi analizzato il consumo di carboidrati di oltre 432mila partecipanti provenienti da 20 diversi paesi del mondo e hanno osservato che molto dipende da cosa viene utilizzato per rimpiazzare i carboidrati nell’alimentazione. Consumare un maggior numero di proteine e grassi animali, come ad esempio carne di manzo, pollo, e maiale, e formaggio comportava un aumento del rischio di morte per tutte le cause, mentre sostituire i carboidrati con proteine a base vegetale, legumi e frutta secca era meno dannoso per la salute. 

Riferimenti: The Lancet Public Health

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