The patient dream: la realtà virtuale in aiuto delle pazienti oncologiche

realtà virtuale

La realtà virtuale andrà in aiuto delle donne in trattamento chemioterapico. È questo il progetto “The patient dream. Sognare di star bene” promosso dalla Fondazione “Insieme Contro il Cancro” con l’Istituto Regina Elena dell’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” IFO di Roma, che a partire da gennaio 2019 sperimenterà l’uso di visori in grado di creare un senso di assorbimento nell’ambiente virtuale, estraniando le pazienti con diagnosi di tumore alla mammella e all’ovaio dalla realtà che la circonda.

Il tumore

Con 52.800 nuovi casi, il tumore della mammella è diventato il più frequente in Italia nel 2018. Rappresenta il 29% delle neoplasie femminili, ma grazie all’efficacia dei trattamenti, ha una percentuale di sopravvivenza altissima, ben l’87%. Un ruolo chiave lo ha la chemioterapia, accompagnata però spesso, da parte delle donne, da forme di ansia e depressione che possono incidere sulla qualità della vita della paziente e sulla compliance. Ed è proprio per ridurre angoscia e stress nelle donne in corso di terapia che è nato il progetto “The Patient Dream”.

La realtà virtuale

L’uso del visore sarà proposto alle pazienti durante il primo ciclo di trattamento chemioterapico a scopo preventivo. “Verificheremo l’efficacia di questo strumento nell’infondere un senso di tranquillità e nel ridurre eventuali effetti collaterali, in fase acuta e ritardata, dovuti al trattamento”, ha spiegato ha spiegato Alessandra Fabi, oncologa dell’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” e principal investigator dello studio. “Studieremo l’eventuale azione sui sintomi legati al Distress, alla Fatigue, ma interessanti saranno le rilevazioni anche sulla percezione del tempo di somministrazione dell’agente chemioterapico”.

Ma come funzioneranno i dispositivi? I video vengono precaricati sul visore, il paziente seleziona il contenuto dalla gallery ed è garantita una visione continua di almeno due ore. I contenuti, in formato digitale o in live action, sono a tema naturalistico, travel, musicale o artistico. “Non è necessaria una rete wi-fi”, ha aggiunto Federico Giuseppini, Managing Director di Twiceout. “I contenuti vengono utilizzati con finalità scientifica e questo permette di mantenere bassi i costi”.

Migliorare la qualità di vita

“Se si dovessero evidenziare benefici su qualità della vita e una migliore aderenza alle terapie, potremo adottare questo strumento nelle divisioni di Oncologia”, ha spiegato Francesco Cognetti, Direttore dell’Oncologia Medica Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” e Presidente di Fondazione “Insieme Contro il Cancro” .

“Il cancro della mammella è uno dei tumori che si è maggiormente avvantaggiato dei grandi progressi nella diagnostica molecolare e anche nei trattamenti innovativi, sia nella fase adiuvante che nella malattia metastatica. In Italia in 15 anni le guarigioni da cancro al seno sono aumentate di circa il 6%. È tempo che l’oncologia medica si occupi non solo di guarire i pazienti, ma anche di migliorarne la qualità di vita. A questo proposito alcuni stili di vita quali sovrappeso, sedentarietà, eccesso di alcol e di grassi animali nella dieta, hanno dimostrato di poter influenzare la prognosi di questa malattia. Ben venga quindi anche l’introduzione di altre innovazioni come la realtà virtuale nella pratica clinica”.

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