Cancro al seno, uno studio italiano individua un nuovo punto debole

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SI parla sempre più di terapie mirate, farmaci in grado di colpire selettivamente un bersaglio sulle cellule tumorali per bloccarne la crescita. Per arrivare a una target therapy però, prima di tutto bisogna individuare i meccanismi molecolari alla base di questa crescita, per poi costruire ad hoc il farmaco che li attacca. È noto da tempo che Brca 1 e Brca 2 sono proteine coinvolte nei processi di riparazione del Dna e che le mutazioni nei loro geni aumentano il rischio di sviluppare un tumore al seno o all’ovaio. Ora, una ricerca condotta nei laboratori dell’Ifom di Milano e pubblicata su Nature Communications, come una lente di ingrandimento ha fornito al mondo scientifico i dettagli su Brca1 e Brca2: su come vengano richiamate dentro alla cellula a svolgere il loro lavoro di riparatrici del Dna.

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