
La narcolessia come modello per lo studio dei sogni
La possibilità di osservare le basi neurali del sogno in pazienti affetti da eccessiva sonnolenza diurna ha consentito al team di ricercatori del Dipartimento di Psicologia della Sapienza e dell’Università di Bologna, insieme a ricercatori dell’Università dell’Aquila e dell’Istituto IRCCS delle Scienze neurologiche di Bologna, di svelare il misterioso meccanismo dell’esperienza onirica e in particolare della sua prima fase, quella Non-REM.
Sogni anche in fase Non-REM
Quando è più facile ricordare i sogni
“Tutto è iniziato molti anni fa – spiega De Gennaro – quando abbiamo intrapreso lo studio sistematico delle basi neurali dei sogni. L’idea di partenza era che i meccanismi cerebrali del sogno potessero essere sostanzialmente sovrapponibili ai meccanismi sottostanti la rievocazione durante il giorno di memorie episodiche. Nonostante i diversi risultati ottenuti negli ultimi anni, fino a oggi l’unicità dell’esperienza onirica in fase REM, sostenuta da molti, restava ancora un quesito irrisolto”.
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