Altro che inattività: il sonno è fondamentale per ristabilire l’equilibrio nel cervello

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IL SONNO: un piacere – è vero – ma anche un imperativo biologico, che ha origini antiche nell’evoluzione della vita. Ogni essere vivente sulla terra in effetti ha bisogno di dormire: mammiferi, pesci, rettili e persino gli invertebrati. Pena, è il caso di dirlo, la morte. Come mai? Esistono diverse ipotesi, ma una delle più accreditate è la cosiddetta teoria dell’omeostasi sinaptica, una spiegazione che arriva dagli Usa ma è frutto della ricerca italiana: nasce infatti dai lavori di Chiara Cirelli e Giulio Tononi, due psichiatri del Wisconsin Center for Sleep and Consciousness che da 15 anni indagano la possibilità che il sonno sia una sorta di compromesso evolutivo, il prezzo che paghiamo per avere cervelli adattabili e capaci di apprendere continuamente nuove informazioni e abilità. Perché è solo quando dormiamo che il cervello, al riparo dagli stimoli dell’ambiente, può valutare le informazioni apprese nel corso della giornata, eliminare quelle meno importanti e consolidare quelle rilevanti, facendo spazio per l’apprendimento di nuove memorie il giorno seguente. Un’intuizione che oggi viene confermata da un numero crescente di dati sperimentali, presentati e discussi durante il recente congresso dell’American Association for the Advancement of Science.

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