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    Realtà virtuale e psicologia, ecco il futuro della psicoterapia

    Psicoterapia con la realtà virtuale

    Realtà virtuale e psicologia: il futuro è già qui. L’informatica, come altre discipline tecnologiche, sta avanzando molto rapidamente. Ogni anno la velocità dei processori e la capacità di memoria raddoppiano. Nel corso degli anni i computer hanno sviluppato un’interfaccia sempre più semplice, anche per gli utenti meno esperti. Fino ad arrivare ad oggi con alla realtà virtuale che ci permette di immergerci in una data situazione come se la stessimo vivendo realmente. Ma che rapporto può esserci tra realtà virtuale e psicologia? Come può cambiare la psicoterapia?

    Come funziona la realtà virtuale

    La realtà virtuale consente di simulare scenari reali, o di fantasia, al fine di generare la sensazione di essere presenti nell’ambiente riprodotto. Le due principali caratteristiche dell’ambiente virtuale sono dunque:

    1. Immersione. La percezione reale dell’essere in quel mondo. Tale sensazione è amplificata dall’uso di strumentazioni apposite e di immagini;
    2. Interazione. La possibilità di interagire con movimenti di corpo, testa e arti aumentando la sensazione di potersi impadronire di quella dimensione.

    Questi aspetti, per quanto concerne la psicologia, sono molto interessanti in quanto consentono di osservare il comportamento, le sensazioni ed i pensieri che una persona sviluppa in una data situazione.

    Realtà virtuale e psicologia

    Viste le sue caratteristiche la realtà virtuale viene applicata in psicologia per la riabilitazione, la terapia e l’apprendimento. La costruzione di un mondo di cui il soggetto pur avere il controllo si rivela particolarmente appropriata in questi casi.

    In particolare:

    • Disturbi psichiatrici: ansia e fobie, disturbi del comportamento alimentare etc.
    • Apprendimento: simulazioni
    • Riabilitazione motoria e cognitiva: disordini del movimento, ritardo mentale etc.

    La Realtà Virtuale rappresenta soprattutto uno strumento utile nell’ambito della terapia cognitivo comportamentale per la cura di ansia e fobie. La TCC infatti parte dal presupposto che il soggetto ha un ruolo attivo, è costruttore della propria esperienza e dunque del cambiamento. Grazie alla RV è possibile riproporre al soggetto le situazioni che generano in lui ansia o paura (parlare in pubblico, guidare nel traffico, trovarsi in un luogo affollato, volare etc.). I vantaggi principali dell’impiego di questa tecnologia consistono in:

    • È possibili scegliere il “grado di difficoltà” al quale sottoporre il soggetto in relazione alla valutazione di tempi e progressi.
    • La possibilità di creare un ambiente molto realistico però pur sempre artificiale, consente di lavorare le paure di una persona in modo totalmente sicuro
    • Lo psicologo da un lato ha la possibilità di lavorare in tempo reale i pensieri negativi, cercando di cambiarli in positivi e realisti, mentre dall’altro può pianificare ed effettuare programmi di desensibilizzazione
    • La terapia con RV permette al soggetto di desensibilizzare le sue ansie, abituandolo progressivamente ad esse e a gestire dunque le sue emozioni.

    Il futuro della psicoterapia

    La tecnologia sta cambiando sempre più rapidamente il nostro modo di vivere. Sicuramente le premesse sono ottime ed è possibile che la realtà virtuale, così come altre tecnologie, apporterà un aiuto importante alla psicologia.

    A ciò aggiungiamo che la realtà virtuale, oltre che per curare ansia e fobia, può essere utilizzata con pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare, schizofrenia, disturbo ossessivo compulsivo ed altri disturbi.

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