Alpinisti e ricercatori lungo i sentieri della Grande Guerra

    Sport e scienza ricordano il primo conflitto mondiale. A cento anni dalla Grande Guerra è stata presentata pochi giorni fa presso Nago di Torbole, in provincia di Trento, la missione Ta-Pum, un “cammino della memoria” che interesserà tutti i luoghi storici del conflitto, dalle Alpi al fondo valle. La spedizione, organizzata dall’associazione l’Uomo Libero in collaborazione con il Dipartimento Scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr, vedrà coinvolti sportivi e ricercatori.

    Sono previsti un percorso alpinistico di 53 tappe e uno escursionistico di 35, per un totale di circa 1.800 chilometri, che verranno affrontati da due gruppi di partecipanti. Il primo partirà il 24 agosto dal passo dello Stelvio, l’altro il 12 settembre da Asiago, e si incontreranno a Redipuglia il 14 settembre. Dopo aver attraversato quattro regioni italiane (Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia) concluderanno insieme la spedizione a Trieste.

    Cadore, Carnia, Fronte Giulia, Piave, Carso: sono solo alcuni dei luoghi che si saranno lasciati alle spalle. “La nostra è un’iniziativa impegnativa e ambiziosa, sostenuta da un’associazione di volontari senza fini di lucro ma che ha già ottenuto importanti riconoscimenti”, racconta Walter Pilo, ideatore della missione e presidente dell’associazione l’Uomo Libero.

    Ma “Ta-Pum” non è solo una spedizione sportiva. In prima linea infatti ci sono anche gli scienziati del Cnr. “Alcuni ricercatori si occuperanno del rilevamento atmosferico mediante una centralina portatile affidata al team alpinistico, del supporto interattivo per le previsioni meteorologiche e della realizzazione di una piattaforma multimediale con geolocalizzazione del team”, spiega Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr.

    La possibilità di percorrere i sentieri del conflitto dovrebbe inoltre rimanere aperta anche dopo la conclusione della missione. Questa almeno è l’idea di Walter Pilo: “Dopo questi primi due gruppi puntiamo a coordinare in modo permanente questi percorsi per aprirli a chiunque desideri intraprenderli”.

    Credits immagine: Paul D’Ambra/Flickr

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