L’elasticità delle ragnatele per materiali ultraresistenti

    Studiare le ragnatele per costruire in futuro materiali superelastici e al tempo stesso super-resistenti, da impiegare magari per la costruzione di edifici capaci di sopportare anche i terremoti. È quello che ha fatto un team di ricercatori internazionali, cui ha preso parte anche Nicola Pugno del Politecnico di Torino, in uno studio che si è conquistato la copertina di Nature questa settimana. Compito degli scienziati è stato quello di far luce su alcune delle caratteristiche meccaniche della ragnatela, che permettono all’ordinato insieme di fili di resistere agli impatti degli insetti (guarda le immagini su Galileo Gallery)

    “Il comportamento della seta dei ragni può essere definito iper-elastico, cioè si comporta inizialmente come una molla elastica classica, ma da un certo livello di allungamento inizia a irrigidirsi”, ha spiegato Nicola Pungo. Questa iper-elasticità della ragnatela, studiata a livello molecolare, secondo i ricercatori potrebbe servire come modello per la produzione di materiali ultraresistenti. A prender parte allo studio anche gli scienziati del Mit di Boston.

    (Nonlinear material behaviour of spider silk yields robust webs, Steven W. Cranford, Anna Tarakanova, Nicola M. Pugno & Markus J. Buehler, Nature 482, 72–76 doi:10.1038/nature10739).

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