Scienza made in Italy (or by Italians)

    Parliamo, per una volta, di ricerca industriale di eccellenza: due studi realizzati dalla Silicon Biosystems di Bologna (start-up nel settore dei “lab-on-a-chip”) con la propria piattaforma tecnologica DEPArray™, in grado di isolare singole cellule tumorali circolanti e manipolarle attraverso un laboratorio miniaturizzato, sono stati presentati al meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology.

    Il primo studio ha dimostrato la compatibilità della piattaforma con il sistema CellSearch ® , l’unico approvato dalla Food and Drug Administration statunitense per la conta delle cellule tumorali circolanti in pazienti affetti da cancro metastatico. (Use of the DEPArray platform to detect, isolate, and molecularly characterize pure tumor cells from peripheral blood samples enriched using the CellSearch ® system –  G. Medoro, S. Gross, N. Manaresi, M. Sergio, F. Fontana, S. Gianni, A. Calanca, E. Peruzzi, M. Banzi, G. Signorini, C. Rao, J. Patel, J. Karkera, G. Giorgini, M. Mata, M. C. Connelly)

    La seconda ricerca, invece, è stata condotta in collaborazione con i ricercatori dell’Ieo – Istituto Europeo di Oncologia e mostra i risultati del sequenziamento dei geni di cellule circolanti ottenute da sangue periferico di pazienti affette da cancro al seno. I ricercatori hanno impieganto la piattaforma DEP Array per isolare le cellule con una purezza del 100 per cento. (Sequencing the chemokine receptor CXCR4 in individual circulating tumor cells (CTCs) of patients with breast cancer (BrCa) –  F. Fontana, G. Bonizzi, G. Medoro, L. Zorzino, M. Sergio, M. C. Cassatella, E. Peruzzi, S. Gianni, A. Calanca, G. Signorini, F. Nole, G. Giorgini, E. Munzone, N. Manaresi, M. T. Sandri)

    I ricercatori del San Raffaele di Milano –  in collaborazione con l’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa e quello di Padova, l’Università di Padova, l’Università di Firenze e l’Istituto Italiano di Tecnologia – hanno individuato in una mutazione nel gene ATP1A2 la responsabile dell’iper reattività neuronale che scatena l’emicrania. Questa mutazione era stata precedentemente osservata nei paziente affetti da emicrania emiplegica familiare di tipo 2 (FHM2), ora i ricercatori l’hanno studiata su alcuni topi scoprendo che impedisce la produzione dell’omonima proteina. Questo provoca un eccesso di glutammato in alcune cellule nervose che aumenta l’eccitabilità dei neuroni e quindi la trasmissione dell’impulso elettrico. Lo studio è stato pubblicato su PLoS Genetics. La ricerca è stata finanziata dall’Unione Europea (progetto EUROHEAD) e dall’Iit (Loredana Leo, Lisa Gherardini, Virginia Barone, Maurizio De Fusco, Daniela Pietrobon, Tommaso Pizzorusso e  Giorgio Casari -Increased Susceptibility to Cortical Spreading Depression in the Mouse Model of Familial Hemiplegic Migraine Type 2; doi:10.1371/journal.pgen.1002129)

    Ci sono anche i ricercatori dell’Istituto di scienze dell’atmosfera del Cnr tra i 48 enti di ricerca coinvolti nel progetto Eucari promosso dalla Commissione Europea e appena presentato a Helsinki, i cui risultati, pubblicati su Atmospheric Chemistry and Physics Discussions, aprono nuovi scenari sulla relazione clima-inquinamento. Secondo gli studiosi infatti una riduzione dell’inquinamento atmosferico da polveri sottili porterebbe a un miglioramento della qualità dell’aria ma allo stesso tempo, riducendo l’intensità del raffreddamento esercitato dalle particelle di aerosol provocherebbe un aumento del riscaldamento globale di 1°C. 

    Segnaliamo, infine, alcuni studi apparsi su diverse pubblicazioni di Nature:

    La rivista ammiraglia Nature pubblica “A forty-kilodalton protein of the inner membrane is the mitochondrial calcium uniporter” uno studio a firma di un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova: Diego De Stefani, Anna Raffaello, Enrico Teardo,  Ildikò Szabò e Rosario Rizzuto (doi:10.1038/nature10230)

    Due gli studi su Nature Genetics: Francesca Schiavi, Elisa Taschin, Sara Bobisse e dell’Istituto veneto di oncologia, Giuseppe Pica dell’Università di Foggia e Paola Loli dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano sono tra gli autori dello studio “Exome sequencing identifies MAX mutations as a cause of hereditary pheochromocytoma” (doi:10.1038/ng.861). “Identification of common variants influencing risk of the tauopathy progressive supranuclear palsy” è, invece, il titolo di uno studio a cui hanno collaborato anche    Angelo Antonini, Margherita Canesi, Roberto Cilia, Claudio Mariani, Nicoletta Meucci, Gianni Pezzoli, Giorgio Sacilotto, Silvana Tesei e Anna L Zecchinelli degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano (doi:10.1038/ng.859).

    Su Nature Geoscience la ricerca  “Chinese stalagmite δ18O controlled by changes in the Indian monsoon during a simulated Heinrich event” porta anche la firma di Francesco S. R. Pausata, ex ricercatore dell’Ispra ora al Bjerknes Centre for climate research in Norvegia (doi:10.1038/ngeo1169).

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