Scienza made in Italy (or by Italians)

    Questa settimana si passa dalla medicina – con uno studio sulla distrofia di Duchenne – alla fisiologia del cervello dei bombi, dalla chimica organica alle tecniche di diagnostica strutturale per gli edifici danneggiati dai terremoti.

    Uno studio dellUniversità dall’Aquila, pubblicato sul Journal of Bone and Mineral Research, mostra il coinvolgimento delle ossa nella progressione della distrofia di Duchenne, suggerendo una possibile strada per rallentarla. I ricercatori, guidati da Anna Maria Teti, hanno scoperto che una particolare molecola, chiamata interleuchina 6, è coinvolta nella perdita di tessuto osseo già nelle prime fasi della malattia, quando ancora la capacità di camminare non è compromessa. Nei pazienti infatti, gli studiosi hanno evidenziato livelli molto alti di questa proteina, ai quali è correlata una diminuzioni nella produzione di osteoblasti, le cellule deputate alla formazione di nuovo tessuto osseo (Anna Rufo,Andrea Del Fattore, Mattia Capulli, Francesco Carvello, Loredana De Pasquale, Serge Ferrari, Dominique Pierroz, Lucia Morandi, Michele De Simone, Nadia Rucci, Enrico Bertini, Maria Luisa Bianchi, Fabrizio De Benedetti, Anna Teti – Mechanisms inducing low bone density in Duchenne muscular dystrophy in mice and humans; doi 10.1002/jbmr.410).

    Dopo aver dimostrato la lateralizzazione del cervello nell’ape mellifera (Apis mellifera), i ricercatori
    del Centro Interdipartimentale Mente e Cervello dell’Università degli Studi di Trento e della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento) hanno fatto lo stesso anche con il bombo terrestre. Come spiegato nella ricerca pubblicata su PloS One, gli studiosi hanno addestrato gli insetti a rispondere a certi odori utilizzando una sola antenna per volta. Hanno così osservato differenze nelle prestazioni legate all’apprendimento olfattivo in favore dell’antenna destra. I ricercatori hanno anche evidenziato corrispondenti asimemetrie sul piano morfologico ed elettrofisiologico: una maggiore densità di organelli sensoriali nell’antenna destra rispetto alla sinistra (Gianfranco Anfora, Elisa Rigosi, Elisa Frasnelli, Vincenza Ruga, Federica Trona, Giorgio Vallortigara, Lateralization in the invertebrate brain: left-right asymmetry of olfaction in bumble bee, Bombus terrestris; doi:10.1371/journal.pone.0018903).

    Paola Romanato dell’Università di Zurigo è tra le firme di uno studio su Science dal titolo: “Organic Chemistry’s Flagship Reaction, Expanded”, nel quale i ricercatori hanno trovato un modo per estendere le reazioni di Friedel-Crafts – la classe di reazioni più vecchia e usata della chimica organica. L’innovazione messa a punto dagli scienziati dell’ateneo svizzero permetterà la sintesi di strutture policicliche molto elaborate (O. Allemann; S. Duttwyler; P. Romanato; K.K. Baldridge; J.S. Siegel – Proton-Catalyzed, Silane-Fueled Friedel-Crafts Coupling of Fluoroarenes; DOI: 10.1126/science.1202432).

    Sull’International Journal of Materials and Structural Integrity, infine, un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano coordinati da Luigia Binda, spiega come antenne ad alta frequenza, antenne bipolari, gps e software 3D possono essere usati in combinazione tra loro e con il GPR (Ground penetration radar) per la valutazione dello stato delle strutture in muratura dopo un terremoto. Fino ad oggi, questo tipo di radar non aveva ancora trovato un ruolo ben definito nella diagnostica strutturale (Luigia Binda, Maurizio Lualdi, Antonella Saisi, Luigi Zanzi Radar investigation as a complementary tool for the diagnosis of historic masonry buildings, DOI: 10.1504/IJMSI.2011.039043).

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