Una terapia combinata per la distrofia muscolare di Duchenne

    La ricerca sulla distrofia muscolare di Duchenne (Dmd) continua a fare importanti passi in avanti. Sulla rivista Drug Design Development and Therapy sono stati pubblicati infatti i risultati due trial clinici, che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di Isofen, una terapia basata sulla combinazione di ibuprofene e isosorbide dinitrato, che in futuro potrebbe sostituire i farmaci corticosteroidi attualmente utilizzati. I nuovi dati sembrerebbero confermare la bassa incidenza di effetti collaterali della terapia combinata, sperimentata in precedenza solamente su modelli animali, e aprono quindi le porte ad uno studio clinico che valuterà la capacità della terapia di rallentare il decorso della patologia in pazienti Dmd non deambulanti.

    L’ibuprofene e l’isosorbide dinitrato sono farmaci già presenti in commercio, e usati singolarmente con effetti collaterali trascurabili. L’impiego della combinazione rappresenta tuttavia una novità dal punto di vista medico ed è proprio per questo motivo che si è reso necessario svolgere questi due nuovi studi clinici. I due trial, effettuati dai ricercatori dell’Università di Milano presso l’Ospedale Universitario Luigi Sacco di Milano, sono stati svolti su volontari sani. Il primo trial ha consentito di dimostrare che la quantità dei singoli medicinali co-somministrati, rilevata in un arco temporale nel sangue dei pazienti, è paragonabile a quella osservata in caso di assunzione delle singole molecole.

    Inoltre lo studio ha confermato che i benefici osservati sul topo modello sono il risultato dell’azione di entrambe le molecole, escludendo l’ipotesi di un potenziamento dell’attività di un solo farmaco dovuta a una sua maggiore presenza nel sangue del paziente.

    Nel secondo trial gli sperimentatori hanno invece definito la dose massima tollerata di isosorbide dinitrato all’interno della combinazione. I risultati ottenuti hanno consentito di verificare la sicurezza della co-somministrazione fino a un dosaggio massimo di 80mg/giorno. Questo dato è estremamente importante poiché supporta uno dei punti di forza della terapia ovvero la possibilità di ottimizzare la quantità di isosorbide dinitrato da somministrare, adattandola allo stato di avanzamento della patologia.

    L’ibuprofene e l’isosorbide dinitrato intervengono su due importanti aspetti della patologia: l’infiammazione cronica del muscolo distrofico e il deficit di ossido nitrico presente nelle cellule muscolari dei pazienti. Il primo farmaco è un antinfiammatorio non steroideo che agisce contrastando l’infiammazione persistente che si instaura nei muscoli dei ragazzi distrofici, e che accelera la perdita di tessuto muscolare e la progressione della patologia. L’isosorbide dinitrato ripristina invece la produzione di ossido nitrico, una molecola che nella cellula muscolare sana svolge innumerevoli funzioni tra cui quella di stimolare la rigenerazione delle fibre e la produzione di energia necessaria all’attività muscolare.

    I nuovi dati, spiegano i ricercatori, completano l’insieme delle informazioni necessarie a procedere con il trial clinico di fase due, che valuterà la capacità della terapia di rallentare il decorso della patologia in pazienti Dmd non deambulanti.

    Riferimenti: Combined isosorbide dinitrate and ibuprofen as a novel therapy for muscular dystrophies: evidence from Phase I studies in healthy volunteers; Cossu MV, Cattaneo D, Fucile S, Pellegrino P, Baldelli S, Cozzi V, Capetti A, Clementi E; Drug Design Development and TherapyDOI: http://dx.doi.org/10.2147/DDDT.S58803

    Credits immagine: Sparky/Flickr

    Se avete ricerche e studi da segnalare alla redazione per la rubrica “Ricerca d’Italia” scrivete a redazione@galileonet.it

    LASCIA UN COMMENTO

    Please enter your comment!
    Please enter your name here