Tecnologia

Bolle di sapone per impollinare gli alberi da frutta al posto delle api

Bolle di sapone al posto di api e coleotteri, per impollinare gli alberi da frutto. Un’idea che appare bizzarra, oggi, ma che potrebbe in futuro ovviare alla progressiva scomparsa delle api e di altri impollinatori che minaccia l’agricoltura. Una soluzione artificiale “soft”, rispetto all’impiego di droni o altre tecnologie, ma efficace, spiegano gli autori di uno studio pubblicato su iScience, per “consegnare” il polline ai fiori senza danneggiare le piante.

Impollinazione tecnologica soft

L’impollinazione artificiale – accanto a strategie di conservazione degli insetti – è necessaria per supportare e supplementare l’importante lavoro delle api, i cui numeri continuano a calare. Le tecniche tentate fino ad ora, che consistono nell’utilizzo di robot e droni per impollinare i fiori, sono risultate però poco efficaci: sono troppo invasive e danneggiano i fiori. In una ricerca precedente, Eijiro Miyako e il suo team avevano sperimentato un piccolo drone giocattolo di soli 2 centimentri per impollinare i fiori di alberi, ma i danni erano risultati eccessivi, insostenibili. Serviva qualcosa di più delicato. E in un momento di relax al parco, facendo bolle di sapone con il figlio, a Miyako ha avuto l’intuizione.

Bolle di sapone come insetti

“Sembra incredibile ma le bolle di sapone permettono veramente l’impollinazione, e la qualità dei frutti è la stessa di quella ottenuta con l’impollinazione eseguita manualmente”, ha spiegato Miyako. In confronto ad altri tipi di impollinazione “remota”, le bolle di sapone sono talmente leggere da non danneggiare i fiori quando rilasciano il polline. Il team ha utilizzato un microscopio ottico per assicurarsi che le bolle potessero, di fatto, trasportare i granuli di polline. Dopo aver testato cinque diversi tipi di detergente, ne hanno trovato uno, il lauramidopropyl betain (A-20AB), che favoriva la germinazione del polline. I ricercatori hanno quindi ricercato diverse concentrazioni del sapone per sviluppare una soluzione per produrre bolle con il pH ottimale, oltre ad aggiungere calcio ed altri ioni per supportare la germinazione.

Il drone impollinatore

Miyako e i colleghi hanno in seguito utilizzato una pistola per bolle di sapone caricata con questa soluzione e rilasciato le bolle in un frutteto di alberi di pere. La tecnica ha distribuito circa 2mila granuli di polline ai fiori presi di mira che hanno in seguito prodotto frutti, attestando il successo della ricerca. I ricercatori sono quindi tornati a utilizzare un drone, ma per scopi diversi, ovvero per rilasciare le bolle su alcuni fiori finti da un’altezza di due metri. Hanno così dimostrato che le bolle di sapone colpivano il bersaglio con un tasso di successo del 90% quando la velocità del drone era di 2 metri al secondo.

Ulteriori studi sono ora necessari per perfezionare la tecnica. Un problema ad esempio rimane il clima: pioggia e vento possono infatti far scoppiare le delicate bolle prima che esse abbiano raggiunto la loro destinazione.

Riferimenti: iScience

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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