Salute

Coronavirus in Italia, come ci possiamo difendere

L’epidemia del nuovo coronavirus Sars-Cov-2 ha raggiunto quota 76mila contagi confermati e oltre 2mila decessi, mentre sono arrivati i primi casi italiani, in Lombardia. Il tutto è partito da un uomo di 38 anni, risultato positivo al test del nuovo coronavirus e ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno (Lodi), che potrebbe aver contratto il virus tramite contatti con un collega tornato dalla Cina. Oltre a lui e alla moglie, sono per ora sei i casi di malattia Covid-19: nel lodigiano.

Le raccomandazioni

Uno scenario che ci potrebbe far pensare al peggio, mentre la paura del contagio sta salendo alle stelle. Ma niente panico: per il momento sono, infatti, state avviate le procedure di quarantena per circa 150 persone, tra cui parenti, familiari e personale medico, mentre per i cittadini di Codogno, Castiglione sull’Adda Casal Pusterlengo è stato raccomandato di evitare contatti sociali. Per non alimentare ulteriormente la psicosi da coronavirus, ricordiamo le raccomandazioni e le misure essenziali da seguire, rimanendo giorno per giorno sempre vigili e con gli occhi ben aperti. A partire dalle indicazioni pubblicate dall’Istituto superiore di sanità (Iss), secondo cui bisogna per prima cosa ricordarsi di lavarsi le mani spesso con acqua e sapone, ed evitare di toccarsi occhi, naso e bocca. Coprire la bocca e il naso quando si tossisce o starnutisce (preferendo l’interno del gomito piegato o un fazzoletto, per evitare di diffondere muco e saliva e contaminare le nostre mani), e usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o si assistono persone malate (serve infatti a proteggere gli altri).

Viene inoltre raccomandato di pulire con regolarità le superfici con disinfettanti a base di cloro alcol. Per questa ultima raccomandazione, infatti, ricordiamo che il nuovo coronavirus potrebbe persistere sulle superfici, come maniglie e tavoli, fino a nove giorni. È bene quindi, ricorrere ai normali disinfettanti: quelli più efficaci sono a base di etanolo (alcol etilico) con concentrazione in percentuale dal 62 al 71% o perossido di idrogeno allo 0,5% oppure ancora ipoclorito di sodio allo 0,1%, che riescono in un minuto a rendere inermi i coronavirus. Per difendersi dalla fake news e dalle informazioni non corrette, invece, tenete a mente che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e che gli animali da compagnia non diffondono il virus.

Se si è tornati dalla Cina negli ultimi di 14 giorni o se si ha febbre e tosse è bene contattare il numero verde 1500. A tal proposito, i medici della Fimmg hanno rinnovato il loro invito alla vaccinazione antinfluenzale. Infatti, sebbene il vaccino non sia contro il nuovo coronavirus, protegge dall’influenza, e gli ospedali così potrebbero avere meno carico di pazienti ed essere più pronti a identificare un potenziale caso di contagio da nuovo coronavirus.

Niente panico: ecco i numeri

Stando alle informazioni appena rilasciate da uno studio dal Centro per la prevenzione e il controllo della malattie cinese (Ccdc) i rischi di contagio sono concentrati principalmente per specifiche categorie di persone: anziani e pazienti con altre condizioni cliniche, quali malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie croniche e ipertensione. Dal rapporto, inoltre, è emerso che il tasso di mortalità è di circa il 2,3% e aumenta con l’avanzare dell’età, in particolar modo per la fascia al di sopra degli 80 anni. Secondo le autorità cinesi, del Cocampione preso in considerazione nell’80% circa si sono verificati sintomi lievi, mente solamente nel 4,7% i sintomi sono stati considerati gravi. I casi di contagio confermati tra i bambini, invece, risultano essere pochissimi. Sebbene non si sappia ancora il motivo per cui il coronavirus sembra risparmiare i più piccoli, secondo gli esperti l’influenza rimane la minaccia più imminente.

Leggi anche su Galileo: La mappa in tempo reale dell’epidemia da coronavirus

(Credits immagine copertina: NIAID-RML via Flickr CC)

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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