Salute

La mascherina chirurgica scherma poco: meglio coprirla con una di stoffa

Non basta indossarla la mascherina. Serve farlo a dovere, così come maneggiarla e cambiarla con cura e attenzione. Perché, come ripetuto più volte su queste pagine, la mascherina non è un amuleto: la sua efficacia dipende dalle sue caratteristiche sì e da quanto il suo utilizzo è diffuso nella popolazione. Ma quando si parla di caratteristiche spesso ci si riferisce solo alle capacità filtranti delle mascherine in virtù dei materiali con cui sono fatte, mentre parimenti importante è come copre la mascherina, quando riesce effettivamente a fare da schermo. Uno dei modi per migliorare questo aspetto di efficacia legato all’uso delle mascherine è quello di usarne due, e a osservarsi intorno qualcuno ha già abbracciato questa scelta, bilanciandola certo con la portabiità e il comfort. La soluzione migliore? Una di stoffa sopra una chirurgica.

Lo raccontano oggi alcuni ricercatori dopo aver testato mascherine (chirurgiche e di stoffa), singole o in combinazione tra loro. Come mostra il video a seguire, quanto osservato, e raccontato sulle pagine di Jama Internal Medicine, deriva dall’analisi del potere schermante delle mascherine contro alcune particelle che mimano quelle attraverso cui si trasmette il coronavirus.

In particolare nel corso dello studio il team di Emily Sickbert-Bennett della University of North Carolina di Chapell Hill ha misurato la quota di particelle che finivano a contatto con bocca e naso di una persona che indossava una o più mascherine. Lo hanno fatto modificando i dispositivi in modo che potessero essere collegate a dei tubi per il campionamento delle particelle (di sale). Un tubo invece è stato usato per misurare la concentrazione delle particelle nell’ambiente. In questo modo, spiegano gli esperti, è stato possibile ricavare la fitted filtration efficiency (FFE), una misura di efficienza legata al fitting delle mascherine più che al loro potere filtrante. E il modo con cui le mascherine calzano sul viso è il vero fattore limitante di buoni prodotti come sono in genere le mascherine chirurgiche scrivono gli autori nel paper, ma non delle FFP2 per esempio. D’altronde basta anche darsi uno sguardo intorno per rendersi conto della differenza dei diversi tipi di mascherine sul volto delle persone.

L’importante è aderire

Si può rimediare in qualche modo? Sì: sovrapponendo una mascherina di stoffa a quella chirurgica. L’effetto infatti sarà quello di aumentare l’efficacia, perché riuscirà a migliorare l’aderenza complessiva delle mascherine al volto, riducendo gli spazi vuoti. I risultati arrivano da una serie di test con mascherine di stoffa (anche solo bandane) e mascherine chirurgiche (meglio indicate come procedure mask di diverso tipo quelle usate, come mostrato nella tabella).

In particolare la FFE di una mascherina chirurgica, in media dal 40 al 60%, aumentava in percentuali variabili dal 66% all’81% se coperta da una di stoffa. Le percentuali erano più basse nella disposizione inversa, con la mascherina chirurgica posta sopra quella di stoffa. Anche indossare due mascherine chirurgiche non era sempre associato a un miglioramento della FFE, raggiunto con una maggiore aderenza al viso. Questa dunque, e non solo l’efficienza pura di filtrazione delle mascherine, va considerata, suggerisce lo studio. Con tutte le sue limitazioni: il setting sperimentale e il test su appena tre persone, come riconoscono gli stessi autori.

Riferimenti: Jama Internal Medicine

Credits immgine: TinaDemianchuk via Pixabay

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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