Dal 2 al 4 ottobre al Festival Internazionale a Ferrara, debutta la nuova rassegna “Mondovisioni – I documentari di Internazionale”. Tra le proiezioni spazio anche per il documentario “Picture a scientist”, presentato al Tribeca Film Festival, in cui scienziate americane raccontano le discriminazioni subite e il loro impegno per promuovere una cultura del cambiamento. A farlo sono tre donne: la biologa Nancy Hopkins, la chimica Raychelle Burks e la geologa Jane Willerbring.
“Cosa succederà se lo denuncio? Cosa succederà se non lo denuncio?”, queste le domande che donne, colte e intelligenti si sono poste di fronte agli abusi di uomini altrettanto colti e intelligenti. Abusi che vanno da vere e proprie molestie sessuali, a sottili e sistematiche discriminazioni, come l’assegnazione di piccoli laboratori, raccontano le tre scienziate. Ma la discriminazione di genere, in fatto di scienza, a volte è stata ancora più sottili, fatte per esempio di dimenticanze. Più di mezzo secolo fa Watson e Crick ottennero il premio Nobel per aver scoperto la struttura a doppia elica del DNA e dimenticarono di citare il contributo fondamentale fornito dalle immagini ai raggi X realizzate da Rosalind Franklin. Si racconta che persino Marie Curie, la prima donna a essere insignita del premio Nobel, e a tutt’oggi l’unica ad averlo vinto per ben due volte, in un’intervista si sia sentita chiedere come ci si sentisse ad essere sposata a un genio. L’aneddoto vuole che lei abbia risposto “Non so, chiedetelo a mio marito”.
A distanza di due secoli molto deve ancora cambiare, e se si chiede a qualcuno di descrivere uno scienziato probabilmente ci racconterà di un uomo con i capelli grigi spettinati che fa la linguaccia. Le scienziate non solo non hanno spazio nell’immaginario collettivo: subiscono pressioni e discriminazioni che provengono dal loro stesso ambiente, che le fa sentire invisibili, inadeguate, guaste. Non conformarsi e opporsi significa essere delle piantagrane, rischiare di subire ritorsioni, non ricevere solidarietà, neppure dalle donne. Significa, in breve, essere isolate ed escluse.
Ancora oggi le donne sono straordinariamente sottorappresentate nella scienza, accettare che vengano svalutate e rese invisibili significa rinunciare alla metà delle persone migliori. Combattere questa discriminazione esige uno sforzo coeso e partecipato. Di tutti.
Il documentario ci racconta tutto questo, ma anche dell’impegno delle sue protagoniste per promuovere un’immagine di scienziato diversa, più inclusiva ed equa. Perché se la scienza non ce la fa ad abbattere i muri della discriminazione di genere, che speranza resta per tutte le donne?
PICTURE A SCIENTIST | Mondovisioni 2020-2021 | Trailer sott. ita. from CineAgenzia on Vimeo.
Tutte le informazioni sulle proiezioni del documentario qui.
Credits immagine di copertina: Science in HD on Unsplash
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