Salute

Fare sesso tutte le settimane previene la menopausa precoce

Fare sesso allontana la menopausa, soprattutto se si fa regolarmente. Una sana attività sessuale non solo fa bene al corpo e giova all’umore ma contribuisce anche a prolungare l’età fertile di una donna. E, prevedendo una menopausa precoce, ritarda anche gli squilibri fisici ed emotivi legati a una fase della vita della donna spesso delicata. A mostrarlo è uno studio sulle pagine della Royal Society Open Science, condotto da alcuni ricercatori dell’University of College di Londra.

Perché le donne sposate vanno in menopausa più tardi?

Già in passato gli scienziati avevano osservato la tendenza delle donne sposate ad entrare in menopausa mediamente più tardi rispetto alle altre. Non era chiaro però il motivo di questa relazione, e i ricercatori hanno formulato due ipotesi: una chiama in causa l’influenza dei feromoni maschili, l’altra la frequenza dell’attività sessuale, che si presume essere più alta nelle donne sposate. In passato, aggiungono gli scienziati, era stata già osservata una correlazione tra fare sesso e i livelli di ormoni femminili nel sangue, in particolare dell’estradiolo, capace di influenzare il desiderio sessuale.

Per verificare le due ipotesi, i ricercatori sono partiti dai dati di uno studio americano sulla salute delle donne, lo Study of Women’s Health Across the Nation (SWAN), che ha reclutato nel 1996 oltre 2900 donne. All’inizio della ricerca, la loro età media era di 45 anni, e nessuna era ancora in menopausa. Il 46% era già in peri-menopausa, ovvero iniziava a mostrare i sintomi caratteristici di squilibrio ormonale, come i cambiamenti nel ciclo mestruale e le vampate di calore. L’altro 54% era invece in pre-menopausa, quindi aveva un ciclo regolare e non presentava altri sintomi.

Le ipotesi: sesso o feromoni maschili

Tutte le partecipanti hanno compilato un questionario sulle loro abitudini, e i ricercatori hanno quindi incrociato le loro risposte con le informazioni su età, stato di salute, etnia e le altre variabili generali esaminate dallo studio. Per indagare la possibile influenza dei feromoni maschili, gli scienziati hanno chiesto alle donne se vivessero da sole, con altre donne, o con uomini, sia come compagni che come fratelli, figli o semplici coinquilini. Circa le abitudini sessuali, le domande riguardavano sia frequenza nel fare sesso (una o più volte a settimana, almeno una volta al mese o meno di una volta al mese), sia sul tipo di attività sessuali: rapporti completi, sesso orale, effusioni intime e masturbazione.

Risultato: non è emersa nessuna correlazione fra l’età della menopausa e la coabitazione con uno o più uomini, smentendo quindi l’ipotesi di un’azione dei feromoni maschili. Viceversa, gli scienziati hanno osservato che le donne che riferivano di fare sesso almeno una volta a settimana, avevano il 28% di probabilità in meno di andare in menopausa precoce rispetto a quelle che lo praticavano meno di una volta al mese. Questa relazione non valeva solo per i rapporti completi, ma per ogni tipo di attività sessuale.

Perché fare sesso ritarda la menopausa: l’ipotesi della nonna

Ma perché questo avviene? Gli scienziati ipotizzano una spiegazione biologica: un’attività sessuale scarsa o assente, soprattutto in una fase di peri-menopausa, in cui la fertilità è già bassa, rende una gravidanza meno probabile. Questo potrebbe essere un segnale per il corpo che sceglierebbe così di non spendere più energie nell’ovulazione, ma di investire in altre attività: ad esempio, prendersi cura dei nipoti. “L’idea che le donne smettano di essere fertili per investire più tempo nella famiglia è conosciuta come l’ipotesi della nonna, secondo cui la menopausa si è evoluta originariamente negli esseri umani per ridurre i conflitti riproduttivi fra diverse generazioni di donne, e permettere di aumentare la loro fitness evolutiva investendo sui loro nipoti”, spiega Megan Arnot, prima autrice dello studio.

È dimostrato, inoltre, che durante l’ovulazione il sistema immunitario della donna si indebolisce, rendendo l’organismo più soggetto a diversi disturbi. Così fare poco sesso, e avere quindi poche chance di gravidanza, spingerebbero il corpo a risparmiare anche per mantenere efficaci le risposte immunitarie.

Riferimenti: Royal Society Open Science

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Claudia Borgia

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