Curare la depressione con gas esilarante? Potrebbe sembrare una battuta di spirito poco riuscita, ma non è così. Secondo uno studio della Washington University School of Medicine e dell’Università di Chicago i pazienti affetti da depressione resistente ai trattamenti standard traggono giovamento duraturo dal respirare una miscela di ossigeno e protossido di azoto, altrimenti detto gas esilarante. I risultati dello studio clinico di fase 2 sono stati pubblicati su Science Translational Medicine.
Come spiegano gli autori dello studio, la depressione grave non sempre risponde ai trattamenti farmacologici standard (il 30% dei pazienti non ha beneficio), per cui la scienza medica è alla ricerca di approcci alternativi per aiutare questi pazienti. Una strada che si sta studiando da una decina d’anni a questa parte è quella di impiegare il protossido di azoto, che agisce su recettori del cervello diversi: mentre gli antidepressivi convenzionali hanno come target i recettori dei neurotrasmettitori noradrenalina e serotonina, il gas esilarante interagisce con i recettori NMDA del glutammato.
Gli effetti positivi del protossido di azoto sui pazienti depressi erano già conosciuti: quando funziona, il miglioramento arriva entro poche ore (un’altra differenza rispetto alle altre terapie farmacologiche, i cui effetti impiegano diverso tempo a manifestarsi), ma mancavano informazioni importanti su dosaggi e durata.
I ricercatori hanno coinvolto nello studio clinico 24 pazienti con depressione grave resistente ai trattamenti farmacologici, ma solo 20 sono arrivati alla fine della sperimentazione. Ciascun paziente è stato sottoposto a tre trattamenti differenti a distanza di un mese l’uno dall’altro, e gli effetti sono stati valutati per le due settimane successive.
Il primo trattamento prevedeva di respirare per un’ora una miscela 50% ossigeno e 50% gas esilarante, nella seconda sessione la miscela conteneva solo il 25% di protossido di azoto, mentre nella terza c’era solo ossigeno.
I ricercatori hanno potuto confermare che le miscele con il protossido di azoto hanno portato un miglioramento della depressione in 17 pazienti: delle 20 persone che hanno completato tutti i trattamenti e gli esami di follow-up dello studio, dunque, il 55% (11 su 20) ha avuto un miglioramento significativo in almeno la metà dei sintomi depressivi e il 40% (8 su 20) è stato considerato in remissione – nel senso che non erano più clinicamente depressi – dopo aver respirato una soluzione di protossido di azoto per un’ora.
Ci sono state alcune differenze tra il contenuto al 50% e al 25% di protossido di azoto. A dosi di gas esilarante maggiore il miglioramento si è protratto di più, ma allo stesso tempo si è presentata nausea come principale effetto collaterale.
Gli scienziati ricordano come anche la ketamina, un forte anestetico, sia risultato un farmaco efficace per alleviare i sintomi della depressione resistente ai trattamenti standard. D’altra parte, proprio come il protossido di azoto, agisce a livello dei recettori NMDA del glutammato.
Il prossimo passo dei ricercatori sarà proprio quello di confrontare il trattamento con protossido di azoto e ketamina, anche se il sospetto è che il gas esilarante abbia dei vantaggi: essendo un gas volatile, gli effetti anestetici dovrebbero esaurirsi molto più rapidamente, mentre con la ketamina il paziente deve rimanere sotto osservazione e essere assistito nelle ore successive alla somministrazione.
Riferimenti: Science Translational Medicine
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