Spazio

L’Italia si prepara ad andare sulla Luna, con la Nasa

Se ne parlava da tempo ma ora è finalmente nero su bianco: l’Italia parteciperà alla missione della Nasa Artemis e andrà sulla Luna. L’accordo del 25 settembre scorso prevede che il nostro Paese prenda parte al disegno e alla costruzione della navetta per il prossimo allunaggio e dei moduli abitativi, e che si occupi delle telecomunicazioni con la Terra.

Le firme sul Joint Statement for Cooperation in Space Exploration sono quelle dell’amministratore delegato dell’agenzia spaziale americana Jim Bridenstine, del sottosegretario con delega per gli affari spaziali alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Giorgio Saccoccia, a conclusione di un lungo lavoro diplomatico che porta l’Italia a essere il primo Paese europeo a chiudere l’intesa con la Nasa per una collaborazione sul lungo periodo che riporterà l’essere umano sulla Luna, e non solo.

“La firma di oggi rappresenta l’ultimo capitolo di una cooperazione di successo tra Stati Uniti e Italia nell’area dell’esplorazione spaziale”, ha affermato Bridenstine. “Con una lunga storia di collaborazione di successo nel volo spaziale umano, così come nella scienza della Terra e dello Spazio, il forte sostegno del governo italiano ad Artemis assicura che questa partnership si estenderà alla cooperazione nella prossima fase di esplorazione sulla superficie lunare”.

I dettagli dell’accordo, in realtà, sono ancora da definire. Per ora si sa che le imprese italiane (principalmente Thales Alenia Space Italia, ma la filiera delle attività nostrane che lavorano nel campo aerospaziale è ampia e diffusa sul territorio) vedranno un afflusso di almeno un miliardo di euro per la progettazione e il supporto tecnologico per realizzare la navetta del prossimo allunaggio e i moduli abitativi, compresi uffici, laboratorio e altri spazi del futuro avamposto lunare. L’Italia dovrebbe essere coinvolta anche nella gestione delle telecomunicazioni con la Terra.

“Questa intesa consentirà al nostro Paese di esprimere tutto il suo potenziale in termini scientifici e industriali partecipando a una missione dalle finalità quanto mai ambiziose che vanno anche oltre l’allunaggio, previsto per il 2024″, ha commentato Fraccaro. Nei piani di esplorazione spaziale internazionali, infatti, la Luna è destinata a ospitare una base operativa, che guarda a Marte.

“Partendo da quanto già sviluppato per l’orbita bassa terrestre e per la Stazione Spaziale Internazionale, l’Italia tra le altre cose garantirà la fornitura di capacità abitative dell’equipaggio sulla Luna, potrà condurre esperimenti scientifici e fornire servizi di telecomunicazione attraverso risorse di superficie e costellazioni orbitali lunari”, ha aggiunto il sottosegretario. “Grazie al reciproco impegno di Italia e Stati Uniti l’esplorazione dello Spazio compirà un nuovo, enorme passo in avanti. È un’occasione straordinaria per la nostra filiera, che può vantare eccellenze uniche in tutti i settori, dal comparto della ricerca a quello industriale”.

Il viaggio dell’Italia verso la Luna, insomma, ha ufficialmente inizio.

Via: Wired.it

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Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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