Spazio

Meteore di ottobre, tornano le Orionidi

In un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo è bello avere dei punti di riferimento. E come ogni anno ecco che torna lo sciame meteorico delle Orionidi. Visibili dal 2 ottobre al 7 novembre, nel 2020 il picco si avrà tra il 21 e il 22 ottobre, con anche una ventina di stelle cadenti all’ora.

Da Halley a Orione

Malgrado il nome, le Orionidi non originano nella costellazione di Orione, che rappresenta bensì il loro radiante, ossia il punto del cielo dal quale sembrano provenire e che ci aiuta a orientare lo sguardo. Questo sciame meteorico, infatti, si verifica quando la Terra, percorrendo la sua orbita attorno al Sole, attraversa la scia di detriti e polveri lasciata dal passaggio della cometa di Halley. Il materiale entra nell’atmosfera del nostro pianeta e brucia, lasciando le tipiche scie luminose nel cielo.

Le Orionidi sono sorelle di un altro sciame meteorico annuale, quello della Eta Aquaridi, visibile tra aprile e maggio. Anche le Eta Aquaridi, infatti, sono figlie della cometa di Halley.

Quando e come avvistare le Orionidi

Il momento migliore per provare ad avvistare le stelle cadenti di ottobre secondo la Nasa sarà dopo mezzanotte del 21 ottobre fino alle prime luci dell’alba del 22. Non ci sarà nemmeno la Luna a disturbare l’osservazione. Come sempre, per avere il massimo di probabilità, bisognerà scegliere un luogo lontano dall’inquinamento luminoso e lasciare ai propri occhi il tempo di adattarsi all’oscurità (30-45 minuti). Un paio di suggerimenti: spegnete gli smartphone, così da non avere nemmeno la tentazione di guardare lo schermo, e copritevi bene. Lo sguardo va diretto al cielo in direzione sud-est, tra la costellazione di Orione e quella dei Gemelli.

Durante questo picco, se le condizioni meteo lo consentiranno, sarà possibile vedere una ventina di meteore all’ora, circa una ogni 3 minuti.

Immagine: Achim Kleist da Pixabay

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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