Spazio

Perseidi: come vedere le stelle cadenti di San Lorenzo

In Italia tradizione vuole che si osservino il 10 agosto, durante la notte dedicata a San Lorenzo, di cui rappresenterebbero le lacrime bloccate in cielo, pronte a ricadere ogni anno sul nostro pianeta. In realtà le Perseidi iniziano ad essere attive ben prima, e vanno avanti ben più a lungo di quanto voglia la tradizione (quest’anno sono visibili dal 17 luglio al 24 agosto). E sono famose un po’ in tutto il mondo, essendo uno dei più ricchi sciami meteorici che si possono osservare dalla Terra, con anche 100 meteore all’ora in una nottata fortunata.

Da dove arrivano?

Come tutti gli sciami meteorici anche le Perseidi sono zone di Spazio ricche di detriti staccatisi da una cometa durante la sua orbita attorno al Sole. Ogni anno il nostro pianeta attraversa l’orbita della cometa più o meno nelle stesse date, e i detriti entrano così a contatto con l’atmosfera, bruciano per via dell’attrito e da terra regalano la visione di quei bagliori effimeri che abbiamo imparato a chiamare stelle cadenti. Le Perseidi in questo non sono sole, visto che di sciami meteorici se ne contano decine, ma sono particolarmente famose per due motivi: il fatto che arrivino in estate, quando il bel tempo e le miti temperature notturne rendono piacevole l’osservazione, e il fatto che siano uno degli sciami più abbondanti tra quelli incontrati dal nostro pianeta.

In media, infatti, le Perseidi regalano tra le 50 e le 100 stelle cadenti per ora. Un tasso orario zenitale (numero che rappresenta la quantità di meteore che si potrebbero vedere in un’ora in condizioni ottimali) inferiore solamente a quello delle Quadrantidi (attive nei primi giorni di gennaio) e delle Geminidi (attive a dicembre). A caratterizzare le Perseidi inoltre è la presenza frequente di quelle che in inglese vengono chiamate fireball (letteralmente palle di fuoco), stelle cadenti più colorate, persistenti e luminose del normale, che raggiungono una magnitudine relativa compresa tra 3 e 4 (più o meno luminose quanto Venere).

La cometa

Come dicevamo, gli sciami meteorici sono quasi sempre ciò che rimane lungo l’orbita di una cometa dopo uno dei suoi periodici passaggi (sempre che sia una cometa periodica). Nel caso delle Perseidi, tutto nasce dal passaggio della cometa Swift-Tuttle, cometa periodica appartenente al gruppo delle comete di Halley per via di un periodo orbitale inferiore ai 200 anni (l’ultima visita risale al 1992). Nel caso di Swift-Tuttle, parliamo di un corpo celeste la cui orbita interseca quella terrestre così da vicino da rappresentare un concreto rischio di collisione in futuro, anche se fortunatamente i calcoli ci dicono che il pericolo non si presenterà almeno per i prossimi mille anni. Questa cometa inoltre è protagonista di un’importante scoperta astronomica effettuata da un nostro connazionale, Giovanni Schiapparelli, che nel 1866 dimostrò l’associazione tra Perseidi e Leonidi e il passaggio delle comete.

Come osservare le Perseidi?

Per godere al meglio di queste stelle cadenti è consigliabile aspettare le ore appena antecedenti all’alba, quando tendono a essere più frequenti e luminose, e il sole non ha ancora iniziato a rischiarare il cielo diminuendone la visibilità. I giorni di maggiore attività quest’anno cadranno tra il 12 e il 13 agosto, ma sarà possibile osservarle fino al 24. E per essere sicuri di osservare proprio le Perseidi e non un altro sciame meteorico basta prendere nota del punto di cielo da cui sembrano arrivare le stelle cadenti. Se le scie delle meteore sembrano provenire dalla costellazione di Perseo (da cui è facile capire prendono il nome) allora siamo di fronte a una stella cadente legata allo sciame delle Perseidi.

via Wired.it

Leggi anche: Vedere le stelle cadenti, una guida per tutte le stagioni

Perseidi, è già tempo delle stelle cadenti di agosto

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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