Sclerodermia, colpisce soprattutto le donne. L’importanza di una diagnosi precoce

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“LA MIA storia inizia con una visita dal medico di famiglia. Poi il consulto con lo specialista, i test, la diagnosi precoce, l’inizio del monitoraggio, le terapie. Tutto sommato posso dire di essere stata fortunata – racconta Ilaria Galetti, vice presidente del Gruppo italiano per al Lotta alla Sclerodermia (Gils) – perché il mio percorso è un esempio perfetto di come dovrebbero andare le cose. Ma non tutti i malati di sclerodermia possono dire lo stesso”. Eppure la diagnosi è relativamente facile, perché esiste un sintomo molto precoce: il cosiddetto fenomeno di Raynaud che rende le dita delle mani fredde, e poi cianotiche, quando esposte al freddo. Ma per individuarlo bisogna conoscere la patologia. È per questo che la giornata mondiale contro la sclerosi sistemica (o sclerodermia) di oggi è dedicata a lanciare un messaggio: serve maggiore consapevolezza da parte dei medici e della popolazione. Perché conoscendo la patologia migliorano le probabilità di una diagnosi precoce, e si può finalmente affrontare la malattia con un sorriso. Soprattutto in luce della grande novità degli ultimi mesi: l’inserimento della sclerodermia nei Lea come malattia rara.

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