Salute

Covid, l’infezione può colpire anche le unghie

Con l’epidemia che continua a macinare nuovi pazienti, iniziamo a conoscere sempre meglio anche i sintomi più inusuali di Covid 19. Febbre, tosse, perdita dell’olfatto, sono indizi comuni che abbiamo imparato ormai a conoscere. Ma anche le unghie possono raccontare la storia della malattia: malfomazioni, macchie, ingiallimenti, sono sintomi che i dermatologi notano ormai da mesi nei pazienti Covid-19, anche a mesi di distanza dall’infezione. A fare il punto è un articolo pubblicato su The Conversation da tre ricercatori della University of East Anglia.


Covid e pelle: le eruzioni cutanee cui prestare più attenzione


Macchie rosse a mezzaluna

Uno dei sintomi più comuni sono delle macchie rosse a forma di mezzaluna che sovrastano (abbracciandola) la lunula, la zona bianca alla base delle unghie. Appaiono relativame

nte presto rispetto ad altri sintomi ungueali, anche entro le prime due settimane dall’infezione, e si tratta di un sintomo piuttosto specifico, perché di norma questo genere di macchie (di per sé piuttosto raro) non si vede così in basso sulla superficie delle unghie. Non sono ancora note le cause del problema nei pazienti Covid, ma si ritiene che possa trattarsi di un segno dei danni che il virus può provocare a livello dei vasi sanguigni, o un sintomo legato all’attivazione immunitaria che provoca mini coaguli di sangue nei vasi periferici. Fortunatamente la comparsa di queste macchie rosse a mezzaluna non è un fenomeno che deve preoccupare i pazienti, non presenta pericoli per la salute, e solitamente si risolve nel giro di qualche settimana.

Linee di Beau

Il secondo sintomo relativamente comune è la comparsa di solchi più o meno profondi sulle unghie. Sono conosciute come linee di Beau, e sono la spia di una temporanea interruzione della crescita delle unghie, causata da fattori stressanti per l’organismo come infezioni, malnutrizione, o effetti collaterali di farmaci. Nei pazienti Covid-19 le linee di Beau tendono a comparire non prima della quarta settimana dall’infezione, e a risolversi spontaneamente con il ritorno alla normale crescita delle unghie. I dati disponibili non sembrano inoltre indicare un’associazione tra gravità della malattia e comparsa di solchi nelle unghie, e non trattandosi di un sintomo particolarmente raro è ancora impossibile stabilire con esattezza il ruolo di Sars-Cov-2 nella genesi delle linee di Beau.

Sintomi più rari

Tolti di mezzo i due sintomi descritti con più frequenza, si entra nel campo delle osservazioni episodiche. Nello studio, i ricercatori inglesi descrivono ad esempio il caso di una paziente che ha perso tutte le unghie a distanza di tre mesi dall’insorgere della malattia. Un fenomeno conosciuto come onicomadesi, che si ritiene causato da fenomeni simili a quelli che determinano la comparsa delle linee di Beau. Fortunatamente la paziente non ha avuto bisogno di trattamenti farmacologici o altre terapie, visto che le unghie avevano già ripreso a crescere spontaneamente prima della caduta di quelle vecchie. Un altro paziente ha riportato invece la comparsa di strane macchie arancioni sulla punta delle unghie, iniziata a circa 4 mesi dall’infezione. La causa – scrivono gli autori dell’articolo – è ancora sconosciuta, non è stato possibile fornire una terapia al paziente e il problema, a più di un mese dalla comparsa, non si sarebbe ancora risolto.

Un altro sintomo riportato aneddoticamente è la comparsa di linee di Mees, cioè linee bianche trasversali che non scompaiono facendo pressione sulle unghie. Il fenomeno è frequente in caso di avvelenamento da arsenico, ma è può essere causato da moltissime patologie nella fase acuta. Nel caso di Covid-19, la comparsa è stata descritta a 45 giorni dall’inizio dell’infezione, e si tratta di un problema prettamente estetico, che tende a risolversi naturalmente con la normale crescita delle unghie.

In tutti i casi le manifestazioni note a danno delle unghie sono dunque fenomeni transitori, che non devono destare preoccupazione nei pazienti. Come spiegano gli autori dell’articolo, è ancora presto anche per poter parlare con certezza di un’associazione tra la malattia e la comparsa di sintomi sulle unghie, perché in tutti i casi descritti si tratta di fenomeni che possono essere causati da un ampio ventaglio di cause. Visto che sembrano impiegare settimane a comparire, al momento le alterazioni delle unghie possono inoltre, al più, essere considerate potenziali indicatori di un’infezione passata, visto che in tre settimane normalmente il virus smette di replicarsi all’interno dell’organismo dei malati, nonostante possa lasciare uno strascico di sintomatologie variegate, che rientrano nel ventaglio di problemi che oggi riconosciamo con il termine long Covid.

Via: Wired.it

Credits immagine: Free-Photos via Pixabay

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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