Scienza e media, parliamone via e-mail

Internet, la “madre di tutte le reti”, sarà una specie di palcoscenico interattivo per dibattere sullo stato di salute della divulgazione della scienza. L’iniziativa, la prima nel suo genere, è del professor Steve Fuller, docente di Sociologia e sociologia politica all’Università di Durham, in Gran Bretagna. Sarà lui il mediatore della conferenza telematica che si terrà dal 25 febbraio all’11 marzo e i cui lavori potranno alla fine essere letti direttamente in rete.

Scienziati, giornalisti scientifici, sociologi, antropologi e tutti coloro che hanno a cuore la divulgazione della scienza sono chiamati a rispondere all’appello telematico. E a chiedersi se gli argomenti scientifici vengono semplificati abbastanza da essere resi comprensibili al pubblico dei mass media. In altre parole, di chi è la colpa se spesso la scienza non riesce a raggiungere una massa critica di pubblico, che invece si fa coinvolgere e appassionare da altri argomenti?

“The public understanding of science”, questo il titolo originale della conferenza, vuole appunto cercare una risposta al quesito e fare luce su uno scenario che non è veramente incoraggiante. Secondo Fuller, infatti, negli ultimi dieci-quindici anni l’interesse generale per il giornalismo scientifico anziché aumentare è andato via via scemando. Una conseguenza, forse,dell’approccio troppo tecnico con cui viene avvicinata e raccontata la scienza. Sempre secondo il docente inglese, a seconda delle proprie specificità culturali, naturali e linguistiche, ogni paese da un’interpretazione “soggettiva” alle questioni scientifiche. Il ché produrrebbe anche un eccessiva varietà dei termini specialistici, che sono l’abc per una corretta divulgazione.

La conferenza, sovvenzionata dal Centro di ricerca economica e sociale inglese, sarà anche un proficuo momento di discussione per tutti quei ricercatori e giornalisti che vogliano realizzare in futuro studi o reportage sull’argomento. I contributi saranno infatti archiviati nel sito e resi disponibili on-line al termine delle due settimane di dibattito. Per chi invece vuole seguire giorno per giorno lo sviluppo del dibattito è prevista la possibilità di ricevere gli aggiornamenti in tempo reale attraverso la posta elettronica.

Pur essendo aperta agli interventi e ai commenti di chiunque volesse partecipare (per prenotarsi bisogna inviare un messaggio a Pus.sociology@durham.ac.uk), la conferenza seguirà un programma già stabilito. I lavori verranno aperti da 15 relatori di livello internazionale cui spetterà il compito di esporre i problemi e le prospettive della questione. Da loro ci si aspetta anche un cenno sulle metodologie da adottare per affrontare i più intricati temi del giornalismo scientifico.

Gli interventi esterni dovranno arrivare in inglese (l’unica lingua riconosciuta durante la conferenza) e previa prenotazione via e-mail. Ogni messaggio non potrà però superare le 500 parole. Chi volesse avere ulteriori informazioni può contattare direttamente Steve Fuller (steve.fuller@durham.ac.uk).

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