Brittany Mynard: la scelta di morire con dignità

Alla fine Brittany Maynard ha preso la sua decisione. Una di quelle decisioni che sono destinate inevitabilmente a far discutere: come annunciato ieri dall’advocacy group Compassion & Choices, la ventinovenne americana, malata di un cancro incurabile al cervello, ha scelto di togliersi la vita, per non dover convivere con il dolore e gli effetti debilitanti della fase terminale della sua malattia. La ragazza aveva annunciato la sua intenzione qualche settimana fa con un video pubblicato su youtube, che in poco tempo aveva collezionato oltre nove milioni di visualizzazioni, scatenando un forte dibattito riguardo alla legalizzazione dell’eutanasia in America.

Brittany ha infatti fatto ricorso al Death with Dignity Act dello stato dell’Oregon, che consente ai pazienti terminali di porre fine alla loro vita con l’assunzione di appositi farmaci. Una legge molto discussa, e attualmente è attiva solamente in altri quattro stati dell’Unione. “Brittany ha preso una decisione estremamente ragionata e informata, scegliendo di morire con dignità di fronte ad una malattia terribile, dolorosa ed incurabile”, spiega un post sul suo sito internet. “Per questo si è trasferita in Oregon, per morire in una piccola casa gialla acquistata nella splendida città di Portland […] avrebbe però desiderato che anche il suo stato di origine, la California, fosse stato capace di fornire ai malati terminali la possibilità di prendere una scelta simile”.

La storia della ragazza divenuta un simbolo della battaglia per l’eutanasia (come vi avevamo raccontato in questo articolo), è giunta dunque a conclusione. Come raccontato sul suo sito internet, Brittany è morta serenamente il primo novembre nella sua stanza da letto, tra le braccia dei suoi cari. “Oggi è il giorno in cui ho scelto di morire con dignità alla luce della mia malattia terminale, questo terribile cancro al cervello che si è già preso così tanto di me…e che avrebbe continuato a farlo”, scrive la ragazza nel suo messaggio di addio.

via Wired.it

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