Sole, dammi l’energia

Da solo riuscirebbe a soddisfare il fabbisogno energetico di 15 mila pianeti abitati grandi come la Terra. È il Sole. Che, nonostante la sue illimitate potenzialità, stenta a essere preso in seria considerazione come soluzione ai problemi legati all’inquinamento e all’esaurimento di fonti energetiche. Soprattutto in Italia, la vera pecora nera dell’Unione Europea in questo senso. Nel nostro Paese, infatti, molto meno dell’1 per cento del fabbisogno energetico è soddisfatto dall’energia solare. Una tendenza che, però, negli ultimi tempi sta cambiando. Ne sono testimonianza le numerose iniziative che da qualche anno girano intorno a questa fonte energetica. Come, per esempio, Sun Day, la giornata europea del Sole che sarà celebrata il 18 e il 19 maggio a Roma. Durante la manifestazione verranno presentate le ultime novità tecnologiche sull’energia solare e sul risparmio energetico in casa. A questa iniziativa fa eco la fiera veronese Solar Expo che partirà il prossimo 23 maggio e raccoglie espositori da tutto il mondo.Ma la vera svolta a favore del solare potrà arrivare solo dopo il raggiungimento degli obiettivi fissati da “10.000 tetti”, il programma di installazione di pannelli solari fotovolatici presentato dal Ministero dell’Ambiente nel 1997 e che dopo molte difficoltà è riuscito a partire nel 2001. Secondo il progetto entro il 2010 in Italia dovrebbero essere installati un numero di pannelli in grado di sviluppare una potenza pari a 300 megawatt (1 megawatt è uguale a mille kilowatt). Per ora “10.000 tetti” ha riscosso un buon successo e le regioni da cui sono arrivate le maggiori richieste sono nell’ordine l’Emilia Romagna, la Campania e la Toscana. Per questo programma il Ministero ha stanziato circa 60 milioni di euro che dovranno incentivare i privati ad acquistare i pannelli. Ogni famiglia ha bisogno di tre pannelli solari da un kilowatt l’uno e dal costo complessivo di circa 24 mila euro. E il progetto prevede che il 75 per cento di questa cifra venga messa a disposizione dallo Stato. Inoltre, per essere realizzato, “10.000 tetti” sfrutterà gli ultimi ritrovati tecnologici del settore. A cominciare dal “net-metering”, sistema che imitando quanto avviene con i computer di un ufficio, mette in rete tutti i pannelli di un centro abitato. In altre parole, quando il generatore fotovoltaico non sarà in grado di produrre energia in uno stabile, questa sarà presa dalla rete. Allo stesso modo, se si consuma meno energia di quanta ce ne sia a disposizione, il surplus verrà messo in rete. Oltre al ricorso al net-metering saranno utilizzati anche “inverter” di ultima generazione, apparecchi capaci di trasformare la corrente continua in corrente alternata. Ma il fotovoltaico, il sistema che converte direttamente l’energia solare in elettricità, non è l’unico modo per “catturare” energia dal Sole. C’è anche il termico che, nonostante sia più datato e meno redditizio, può rappresentare una valida alternativa. Soprattutto in piccoli centri dove magari è possibile sfruttarlo per scaldare l’acqua. Come a Monsano, un comune delle Marche che, grazie alla cooperativa Monsano Informa, sta facendo partire un progetto per l’installazione di pannelli solari termici sugli edifici del piccolo centro abitato.Senza dubbio, comunque, l’Oscar dell’idea più bizzarra per utilizzare l’energia solare va assegnato al fisico statunitense David Criswell. Con il suo progetto, Lunar Power System, propone di portare sulla Terra l’energia solare passando per la Luna. In che modo? Montando dei pannelli sul nostro satellite e facendo rimbalzare l’energia sulla Terra sotto forma di microonde. A questo punto l’energia sarebbe captata da apposite antenne. Criswell giustifica il progetto, che non ha ancora trovato dei finanziatori, affermando che la Luna non ha atmosfera e quindi è più in grado della Terra di assorbire l’energia irradiata dal Sole.

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