L’innovazione dei trapianti è made in Italy

    L’ultima innovazione nel mondo dei trapianti arriva dall’Italia. É il progetto PerLungs, un sistema per la perfusione e la depurazione ex vivo del polmone, finalizzato a riportare l’organo alla migliore condizione possibile prima del reimpianto. Il brevetto arriva dall’azienda italiana Aferetica, ed è stato recentemente adottato dalla Cardiochirurgia dell’Ospedale Città della Salute e della Scienza di Torino, il più grande centro di trapianti di polmone del nostro Paese.

    Il polmone è uno degli organi più fragili e difficilmente trapiantabili, a causa delle gravi condizioni di deterioramento dovute a età, malattie e a eventuali procedure invasive nelle fasi di pre-espianto. La percentuale di polmoni effettivamente trapiantabili, rispetto a quelli teoricamente disponibili, è infatti la più bassa rispetto agli altri organi. L’innovazione del sistema PerLungs, brevettata a livello nazionale e in corso di estensione internazionale, consiste nell’abbinare e integrare la procedura di perfusione dell’organo espiantato, con un sistema di rimozione dei mediatori dell’infiammazione, che aiuta a combattere i processi infiammatori, e dovrebbe portare ad un aumento di circa il 20%-30% di organi impiantabili.

    “L’attività di trapianto ha raggiunto frontiere impensabili fino a qualche anno fa, ma molto si può ancora fare, in un ambito che richiede competenze e interazioni complesse e una capacità d’innovazione costante”, commenta Antonio Amoroso, Direttore del Dipartimento Trapianti, Città della Salute e della Scienza di Torino. “Sfide attuali di particolare importanza sono rivolte alle procedure di rigenerazione degli organi e di gestione delle fasi critiche del trapianto. In entrambi gli ambiti, tecnologie come quella della perfusione e depurazione d’organo e della rimozione dei mediatori dell’infiammazione, possono rivelarsi determinanti nel rendere effettivamente disponibili organi in passato giudicati non ottimali, seppure teoricamente disponibili, e a superare fasi critiche durante e immediatamente dopo il trapianto. La collaborazione con l’industria, in particolare con realtà innovative come Aferetica, può aiutarci su questa strada, grazie al know how acquisito nei circuiti extra-corporei”.

    Credits immagine: via Pixabay

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