La legge sarà anche uguale per tutti, ma l’accesso a internet, al momento, ancora non lo è. Questo il risultato di uno studio appena pubblicato sulle pagine di Science da un’équipe di ricercatori della University of Konstanz e di altri istituti, coordinata da Nils B. Weidmann. Gli scienziati, in particolare, hanno esaminato la disponibilità di accesso a internet delle minoranze etniche e dei gruppi di persone politicamente escluse, scoprendo che, in effetti, questi soffrono di un livello di discriminazione digitale che non è dovuto a fattori economici o geografici, ma che sembra essere guidato da specifiche influenze governative. Il tutto poco più di due anni dopo le roboanti dichiarazioni di Mark Zuckerberg, che a luglio 2014, sulle pagine del Wall Street Journal, aveva evidenziato la necessità primaria di rendere la rete disponibile a tutti, tracciando anche un percorso da seguire per raggiungere l’obiettivo.
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