Salute

Droghe, i consumi mondiali svelati dalle acque reflue

In Europa il consumo di cocaina è salito alle stelle, mentre in Australia si ricorre sempre di più alle metanfetamine. Sono solamente alcuni dei preoccupanti dati emersi da uno studio appena pubblicato sulla rivista Addiction, il più grande finora svolto sull’uso delle droghe nel mondo grazie all’analisi delle acque reflue. Il progetto, che ha cercato di quantificare il consumo globale di droghe, ha coinvolto ricercatori ed esperti di 41 istituzioni internazionali che hanno analizzato tra il 2011 e il 2017 i campioni provenienti 143 impianti di trattamento delle acque reflue, coinvolgendo un totale di 60 milioni di persone residenti in 120 città di 37 Paesi.

(Foto: University of South Australia/ Addiction)

Nello studio, i ricercatori si sono concentrati sul consumo di quattro sostanze illegali: anfetamina, metanfetamina, ecstasy e cocaina. I primi tre anni di studio, spiegano i ricercatori, sono stati concentrati nelle città europee mentre dal 2014 in poi sono state monitorate anche le città in Australia, Nuova Zelanda, Colombia, Martinica, Canada, Stati Uniti, Corea del Sud. E i risultati non sono stati affatto rassicurati, in quanto mostrano una crescente e preoccupante tendenza nell’uso di droghe illegali in tutto il mondo. Dai dati, per esempio, è emerso che nel 2017 le acque reflue della città australiana Adelaide hanno rivelato tra 507 e 659 milligrammi di metanfetamina ogni 1000 persone al giorno, mentre sia Canberra che Toowoomba ne sono stati registrati livelli tra 271-331 milligrammi. Come spiegano i ricercatori, queste città sono state monitorate anche nel 2014 e 2015 e hanno visto un aumento del 170% nell’uso di questa droga in un periodo di soli tre anni.

In Europa, invece, viene maggiormente consumata la cocaina. Dal 2011-2017, infatti, i livelli di questa sostanza sono stati i più alti a Londra, Bristol, Amsterdam, Zurigo e sono aumentati anche nella città di Milano.Quest’ultima, come si può vedere dalla mappa, ha registrato un aumento tra il 2014 e il 2017 di 200 milligrammi ogni mille persone al giorno.

Complessivamente, precisano i ricercatori, il consumo di cocaina è aumentato di quasi il 13% in cinque anni. Per quanto riguarda le anfetamine, invece, i livelli più alti registrati sono stati in Belgio, nei Paesi Bassi e in tutti i paesi del nord Europa, comprese le città svedesi e Reykjavik in Islanda. La metanfetamina viene invece consumata maggiormente in Australia e Nord America, mentre l’ecstasy principalmente nei Paesi Bassi con dati significativi anche in città come Helsinki, Oslo, Amsterdam, Bruxelles e Barcellona.

In generale, spiegano i ricercatori, le città europee con i più alti livelli di consumo di droghe illegali sono state: Anversa, Amsterdam, Zurigo, Londra e Barcellona, mentre in fondo classifica, e quindi quelle con tassi di consumo minori, ci sono le città della Grecia, Portogallo, Finlandia, Polonia e Svezia hanno i più bassi tassi di consumo di droga. Per le città italiane, invece, non si sono registrati dati significativi. Al di fuori dell’Europa, inoltre, la città di Medellin, in Colombia, ha registrato livelli più alti principalmente per la cocaina, mentre le due città Adelaide e Seattle per le metanfetamine.

“È importante determinare le dimensioni del mercato delle droghe in modo che i Paesi possano trovare il modo migliore per affrontare un’industria da 100 miliardi di dollari, che sta contribuendo all’epidemia globale delle malattie e influendo sullo sviluppo economico di molte nazioni”, ha concluso Richard Bade, chimico della University of South Australia e coautore dello studio, sottolineando come il consumo delle metanfetamine, per esempio, sia collegato a diverse problematiche di salute, tra cui disturbi mentali, frequenza cardiaca elevata e violenza domestica.

Via: Wired.it

Leggi anche su Galileo: Cocaina: superare la dipendenza bloccando i recettori della dopamina

Immagine di copertina: DEA/US via Wikimedia Commons)

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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