Categorie: Salute

Alleanza mediterranea

Circa 200 milioni di bambini vivono nei paesi dell’area mediterranea, punto di incontro fra culture e storie diverse ma intrecciate fra loro. Per favorire la comprensione di queste realtà e facilitare lo scambio di conoscenze e protocolli terapeutici e la realizzazione di politiche innovative la Fondazione Gaslini ha organizzato “Children and the Mediterranean”. Il convegno, organizzato in collaborazione con “Genova 2004 capitale della cultura”, si è svolto nel capoluogo ligure dal 7 al 9 gennaio 2004 scorsi.Per comprendere meglio le condizioni di vita dei bambini che vivono in questa area è stata presentata la “Mappa del Bambino del Mediterraneo”, la prima indagine di questo tipo realizzata da Lynkeus insieme al Censis. La mappa è stata costruita attraverso la rilevazione di indicatori statistici (demografici, relativi alla nutrizione, alla salute, all’istruzione, economici e sociali) che si riferiscono ai cittadini fra gli 0 e i 18 anni residenti nella zona che va dall’Est del bacino mediterraneo sino alla costa ovest del Mar Nero e i paesi del Golfo Persico. La fotografia scattata dallo studio è ovviamente molto complessa ma forse un dato basta a far capire la gravità delle condizioni in cui si trovano alcune popolazioni. Mentre nei paesi a nord del Mediterraneo, in media, si registra la presenza di un numero di letti di ospedale superiore a 5 per ogni 1.000 abitanti, questo numero si riduce sensibilmente a poco più di uno per i paesi a sud del bacino. I casi più allarmanti si segnalano in Yemen (0,06 letti di ospedale ogni 1.000 abitanti) e in Marocco, paesi in cui si registrano anche i più alti tassi di mortalità sia materna che infantile. Per cercare di uniformare per quanto possibile le condizioni e le possibilità di essere curati di tutti i bambini del Mediterraneo Nicola Ruperto del Gaslini di Genova, ha presentato Printo ((http://www.printo.it/ )) (Paediatric Rheumatology International Trials Organisation), un sito che riunisce 44 paesi per studi clinici su disturbi dell’infanzia, in particolare quelli di origine reumatica, come l’artrite cronica. Uno strumento che potrà essere validamente utilizzato da tutti i medici. Sempre Internet è anche alla base dell’iniziativa promossa da Alberto Martini, direttore di Pediatria II al Gaslini: un network di pediatri che ha lo scopo di riunire casistiche significative anche di malattie infantili rare. Le diverse sessioni del convegno sono state anche occasione per presentare novità scientifiche in campo pediatrico. Immunità e infezioni sono stati temi scientifici cruciali. Protagonista della tavola rotonda sugli “Aspetti salienti in Pediatria” è stato, suo malgrado, il topo Nod, geneticamente predisposto al diabete, (condizione spesso di origine autoimmune). Gli esperimenti hanno evidenziato come l’animale si ammali paradossalmente di più se nato e cresciuto in condizioni totalmente asettiche. Al contrario risulta meno soggetto alla malattia quando supera un disturbo di origine infettiva. “La minor esposizione a batteri e altri agenti patogeni, e contemporaneamente l’eccessiva somministrazione di antibiotici dei paesi più sviluppati sembra aumentare le reazioni di tipo allergico”, ha sottolineato Giorgio Walter Canonica, ordinario di Pneumologia e Allergologia dell’Università Genova. Risultati che hanno indicato una nuova strada nella produzione di farmaci: quella di ‘imitare’ i prodotti batterici, dando così una bella ‘carica’ al sistema immunitario per farlo maturare.Infine la conferenza è stata anche occasione per la presentazione dell’”Istituto Mediterraneo per l’Infanzia” (MedChild), promosso dalla Fondazione Gaslini. Tra gli obiettivi quello di far diventare la “Mappa del Bambino Mediterraneo” un appuntamento annuale sulla base del quale poter stabilire un indice di benessere dei bambini che popolano questa parte del pianeta.

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