Il metallo utilizzato per le ricostruzioni dei denti potrebbe essere all’origine di mal di testa, depressione e morbo di Parkinson. A lanciare l’allarme sono specialisti e studiosi provenienti dalle università di tutto il mondo che, nella prima giornata inaugurale del Congresso Internazionale degli Odontoiatri Biologi in corso a Padova, si sono riuniti per fare il punto sui possibili rischi cui si va incontro sulla poltrona del dentista. Il materiale usato per le riparazioni dei denti contiene sostanze potenzialmente tossiche, tra le quali soprattutto, il mercurio. La sostanza, infatti, presenterebbe gli inconvenienti di non essere stabile una volta inserita in bocca e di emettere vapori dannosi per la salute. Le conseguenze più frequenti sarebbero cefalea, irritabilità e depressione, dermatiti, stanchezza cronica, deficit della memoria e tremori. I rischi, in particolare, sarebbero più elevati – non solo nelle fasi più complesse d’inserimento, lavorazione o rimozione dell’amalgama – ma anche durante la ripetizione di semplici gesti quotidiani, come spazzolarsi i denti, masticare cibi o assumere bevande. Non solo, la sostanza sarebbe anche sospettata di contribuire all’insorgenza del morbo di Parkinson, in quanto il mercurio, assorbito dai polmoni, passa rapidamente a organi importanti quali rene, fegato, ma soprattutto cervello e sistema nervoso. Proprio in questa sede potrebbe verificarsi un’intossicazione da metalli pesanti e mercurio, che potrebbe portare all’insorgenza di malattie cronico-degenerative e autoimmuni. (r.m.)
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