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Cancro al seno e colesterolo: ecco il legame

È ormai noto a tutti che avere il colesterolo alto, oltre che causare malattie cardiovascolari, ictus e aterosclerosi, può aumentare il rischio di sviluppare tumori. I livelli di questo lipide sono infatti elevati in alcuni tipi di cancro, come quello al seno, al colon, ai polmoni e alla pelle, ma il meccanismo con cui colesterolo e tumori sarebbero correlati è ancora poco conosciuto. Qualche conoscenza in più in merito arriva oggi dalla Yale University School of Medicine (Usa), con uno studio che mette sul banco degli imputati una intera famiglia di proteine, le Egfr, le quali sarebbero in grado di innescare la produzione di colesterolo, fondamentale per il metabolismo e la riproduzione cellulare. Lo studio, apparso su Science, mostra in che modo i percorsi del colesterolo e delle Egfr si intersecano alimentando la crescita del cancro, e suggerisce come l’interruzione di questo collegamento possa offrire una nuova strategia antitumorale.

Già note per essere implicate nello sviluppo dei tumori, le Egfr (recettori del fattore di crescita dell’epidermide) sono una famiglia di proteine che regolano la crescita e lo sviluppo delle cellule. Alcune mutazioni a carico delle Egfr possono infatti portare alla loro costante attivazione, favorendo una divisione cellulare incontrollata e quindi lo sviluppo del cancro.

“I nostri risultati suggeriscono la possibilità di bloccare le Egfr e interrompere così la produzione di colesterolo nel cancro al seno e, potenzialmente, anche in altri tipi di tumori”, spiega Jonathan Haskins, a capo del team ha cercato di capire meglio come il metabolismo del colesterolo sia collegato con il cancro al seno associato alle mutazioni delle Egfr. Attraverso esperimenti su cellule epiteliali e tumorali del seno, i ricercatori hanno scoperto che un membro delle Egfr, chiamato Erbb4, può stimolare la produzione di colesterolo. Più precisamente quando Erbb4 si lega alla proteina Neuregulin 1(Nrg1), che è coinvolta nei meccanismi di crescita e differenziamento cellulare, viene attivato Srebp-2, un fattore di trascrizione che regola il metabolismo del lipide nelle cellule. Questo fattore esercita un ruolo chiave nell’omeostasi del colesterolo, attivando i geni coinvolti nel trasporto all’interno della cellula del lipide presente nell’ambiente extracellulare.

Riferimenti: Science DOI: 10.1126/scisignal.aac5124

Credits immagine: C. Bickel/Science Signaling

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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