Dalla scorsa settimana è di nuovo operativo a Catania il Centro di adroterapia e applicazioni nucleari avanzate (Catana), la struttura specializzata nel trattamento di pazienti affetti da melanoma oculare. Dopo nove mesi di chiusura per interventi di manutenzione, il centro ritorna a funzionare a pieno regime e sono già 13 i pazienti attualmente sottoposti ai trattamenti.
Attivo dal 2002, Catana è l’unica unità clinica attualmente operativa in Italia e si avvale del ciclotrone superconduttore, l’acceleratore di particelle dei Laboratori nazionali del Sud dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Ad oggi sono 151 le persone, provenienti da tutto il paese, che hanno usufruito di questa terapia, per un 95 per cento di casi di remissione della malattia.
L’adroterapia è un tipo di radioterapia basata sull’irraggiamento selettivo del tumore non con raggi X, ma con adroni (particelle pesanti come protoni e ioni di carbonio) emessi dall’acceleratore di particelle. Agendo in modo assai più localizzato rispetto a quanto permesso dagli altri sistemi di radioterapia oggi disponibili, questa tecnica, grazie alla sua capacità di minimizzare il danno prodotto dal carcinoma ai tessuti sani circostanti, è particolarmente indicata nel trattamento di neoplasie in prossimità di organi importanti come l’occhio, la base del cranio o nelle aree vicine alla spina dorsale.
Negli ultimi dieci anni l’adroterapia ha conosciuto un importante sviluppo con oltre 50mila pazienti trattati in tutto il mondo. Tuttavia sono soltanto una trentina i centri in grado di utilizzare questo approccio nella lotta ai tumori. Oltre a Catana entro quest’anno verrà inaugurato, a Pavia, il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao), il primo centro ospedaliero del paese espressamente dedicato a questa tipologia di trattamenti. Il Cnao disporrà, così, di un acceleratore di particelle in grado di emettere sia protoni che ioni di carbonio, realizzato grazie alle competenze dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. (l.s.)
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