È una delle immagini più stereotipate dell’estate: il Sole che tramonta tuffandosi in mare, magari con un bicchiere di vino in primo piano. E allora – si è chiesto Geronimo Villanueva, esperto di pianeti della Nasa – perché non provare a immaginare come sarebbe il tramonto visto da posti lontanissimi, per esempio Urano o la Luna? Detto, fatto: lo scienziato, che stava elaborando un modello computazionale relativo a un’ipotetica missione futura su Urano, per l’appunto, ha deciso di mettere alla prova il modello simulando il colore del cielo al tramonto così come apparirebbe se visto da altri pianeti e dalla Luna.
Effettivamente, l’aspetto e la durata del tramonto sono molto diversi a seconda del punto di osservazione. Il colore dipende dall’interazione dei fotoni (le particelle che compongono la luce) solari con i gas e la polvere presenti in atmosfera: in particolare, più rarefatta è l’atmosfera, minori sono le interazioni. E meno spettacolare e colorato è il tramonto. Dalle simulazioni possiamo osservare, per esempio, come il tramonto venusiano vada dalle tinte di giallo all’arancione e infine al marrone e poi al nero, quando il Sole scompare dietro l’orizzonte; e dal momento che Venere gira più lentamente della Terra attorno al proprio asse, laggiù si può godere del tramonto solo una volta ogni 116 giorni terrestri. Su Marte, invece, il tramonto è molto più frequente (un giorno marziano dura pressappoco quanto un giorno terrestre) e va dal blu al giallo intenso misto al marroncino.
Credits immagine: Nasa Jet Propulsion Laboratory
Credits video: Geronimo Villanueva/James Tralie/NASA’s Goddard Space Flight Center
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