Nativo di Marina di Pisa, Bruno Pontecorvo (22 agosto 1913) frequentò il biennio di ingegneria all’Università di Pisa e si laureò in fisica a Roma nel 1934. Entrato a far parte del “gruppo di via Panisperna”, di cui era il membro più giovane, collaborò alle ricerche di Fermi sulla radioattività indotta dal bombardamento di nuclei atomici con neutroni lenti. Trasferitosi a Parigi nel 1936, lavorò all’Istituto del radio con Frédéric e Irène Joliot.

Nel 1940, l’occupazione nazista della Francia lo costrinse a una fuga fortunosa negli Stati Uniti, dove per un paio di anni collaborò con un’impresa specializzata nella ricerca petrolifera e, novità di quegli anni, di giacimenti di materiali radioattivi. Nel 1943 si trasferì in Canada per partecipare al progetto anglo-canadese per la costruzione di una pila nucleare. A Chalk River, località dove il complesso nucleare venne realizzato, contribuì notevolmente alla progettazione e gestione di due reattori (Zeep e Nrx) moderati con acqua pesante.

Tornato in Europa nel 1949, se dedicò alla fisica dei raggi cosmici e collaborò al progetto nucleare britannico lavorando al centro di Harwell. Nel gennaio del 1951 Pontecorvo avrebbe dovuto trasferirsi all’Università di Liverpool ma quattro mesi prima di quella data, dopo aver trascorso alcuni mesi in Italia, fuggì in Unione Sovietica. In questo paese rimase, con l’eccezione di alcuni soggiorni in Italia a partire dal 1978, fino alla sua morte, avvenuta a Dubna il 24 settembre 1993.

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