L’ecstasy può compromettere memoria e capacità di apprendimento in modo irreversibile. È quanto ha evidenziato uno studio pubblicato sulla rivista Neurology Konstantine Zakzanis dell’Università di Toronto (Canada) su 15 giovani consumatori della sostanza, dalle 3 alle 225 volte nel corso di un anno. Lo stesso campione era già stato sottoposto a test cognitivi in studi precedenti. A distanza di un anno, metà dei ragazzi che avevano partecipato allo studio erano ancora consumatori abituali di ecstasy, mentre i restanti erano in astinenza da 12 mesi. Zakzanis ha quindi ripetuto i test cognitivi, per vedere se le funzionalità cognitive perse potevano essere recuperate una volta cessata l’assunzione della droga. Risultato: peggioramento di apprendimento e memoria per i consumatori “recidivi”, mentre per la maggior parte dei soggetti in astinenza non c’era stato recupero delle funzioni perse. Inoltre si è scoperto che più ecstasy si consumava meno probabile era il recupero delle funzioni cerebrali danneggiate. (o.o.)
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