I ricercatori della società nord-irlandese Gendel hanno annunciato di aver utilizzato, con successo, ultrasuoni e campi elettromagnetici per distruggere le cellule cancerose. Questa tecnica utilizza intense emissioni magnetiche per “caricare” una dose di eritrociti, i globuli rossi, con potenti farmaci antiblastici. Questi eritrociti “potenziati”, immessi nel circolo sanguigno, raggiungono la zona che deve essere trattata, dove esplodono, rilasciando il cocktail di chemioterapici, grazie all’azione di un raggio di ultrasuoni che viene focalizzato, con estrema precisione, sul tumore, preservando così l’adiacente tessuto sano. Tony McHale dell’Ulster University di Belfast, università partner della Gendel, ritiene che l’uso di questi “vettori biomedici” di farmaci consentirà un valido trattamento di tutte quelle forme tumorali della testa e del collo, con un significativo contenimento degli effetti collaterali. La Gendel ha dichiarato di essere pronta a cominciare la sperimentazione clinica sull’uomo entro quest’anno. (p.d.a.)
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