La riapertura delle grotte di Altamira al pubblico, proposta dalle autorità per rilanciare l’economia locale, potrebbe mettere in pericolo la conservazione delle pitture rupestri datate 15 mila anni, già restaurati una volta e dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità. A portare la questione all’attenzione pubblica è un articolo pubblicato su Science e scritto da un gruppo di ricercatori guidati da Cesareo Saiz-Jimenez dell’Istituto per le risorse naturali e l’agrobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo (Mncn-Csis) che ha studiato gli effetti del turismo di massa sul sito archeologico.
Nel 1977, a causa del deterioramento dei dipinti seguito a decenni di visite, Altamira venne chiusa al pubblico. La culla dell’arte paleolitica spagnola venne riaperta nel 1982, ma solo a un numero ridotto di turisti, per limitare i danni dovuti ai tassi di umidità e alle emissioni di anidride carbonica prodotte dal respiro dei visitatori. Venti anni dopo, nel 2002, il sito è stato nuovamente chiuso, in seguito al rilevamento di microorganismi fototrofi sui dipinti, conseguenza dell’utilizzo della luce artificiale all’interno delle caverne.
Nelle grotte di Lascaux, in Francia, la presenza di questi microorganismi aveva innescato, ormai sessanta anni fa, un irreparabile processo di deterioramento, aggravato dalla presenza di infestazioni di funghi. Gli stessi osservate anche nelle grotte spagnole. Memori dell’esperienza francese, i ricercatori hanno raccolto dati relativi a centinaia di visite monitorate nel periodo compreso fra il 1996 e il 1999, da cui è emerso che la riapertura del sito al pubblico causerebbe un aumento di temperatura, umidità e anidride carbonica, tutti fattori che concorrono alla corrosione delle pareti e alla proliferazioni di organismi dannosi.
“Archeologi, ambientalisti e microbiologi concordano nel considerare i turisti un potenziale rischio per la conservazione del patrimonio culturale”, sostengono gli studiosi, “come dimostra il recente annuncio della chiusura di alcune tombe egizie, fra cui quella di Tutankhamon. Se le grotte venissero riaperte al pubblico, il destino di Altamira potrebbe essere simile a quello di Lascaux”.
Riferimento: Science DOI: 10.1126/science.1206788
Credit per l’immagine: Mncn-Csis
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Bah...che gli costa fare un percorso a galleria (non serve mica di cristallo) con aerazione forzata interna per isolare i turisti dall'ambiente e usare nella notte sostanze che sterilizzino muffe e batteri senza danneggiare le pitture... se non si vuole semplicemente ricoprire quelle di una sostanza trasparente e protettiva sicura?
Mi sembra una polemica piuttosto inutile, molto in stile italiano.