I neutrini, particelle chiave per la comprensione dell’Universo, hanno massa. È il primo grande risultato dell’esperimento Minos (Main Injector Neutrino Oscillation Search) condotto al Fermilab di Chicago, un acceleratore di particelle nell’Illinois (Usa). La scoperta costringerà a rivedere il modello standard, la teoria che descrive come interagiscono tra loro le diverse componenti elementari della materia. I neutrini sono “particelle fantasma”, cioè possono attraversare la Terra e l’atmosfera senza interagire con il resto della materia, motivo per cui è difficile studiarli. Si sa che tali particelle possono essere di tre tipi: muonici, tauonici ed elettronici. Per esaminarne alcune proprietà gli scienziati hanno creato neutrini muonici e hanno lanciato il fascio di particelle verso uno strumento in grado di registrarne il passaggio, posto a 724 chilometri di distanza, in una miniera a Soudan. Non tutti i neutrini inviati sono stati rilevati al punto di arrivo, in quanto alcuni si sono trasformati in neutrini di altro tipo interagendo con la materia circostante. Per compiere simili trasformazioni è necessario che le particelle abbiano massa. Ecco perché i dati raccolti dimostrano che i neutrini hanno una massa diversa da zero, confermando i risultati ottenuti nel 2002 con l’esperimento giapponese K2K. Tale risultato ha profonde implicazioni per la fisica: potrebbe dare un volto alla massa mancante nell’Universo ed aiutarci a capire come si sia formato se consideriamo che tali particelle hanno avuto un ruolo chiave nel suo processo di evoluzione. (i.a.)
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