Categorie: SocietàSpazio

I viaggi spaziali si fanno dal pc

In attesa di un futuro in cui i viaggi spaziali saranno più a buon mercato e non riservati a pochi eletti, la Nasa propone un tour dell’Universo aperto a chiunque abbia un computer e una connessione a Internet. Dopo il gioco virtuale Moonbase Alpha (vedi Galileo, “Astronauti sulla Luna per gioco”), l’Agenzia spaziale americana propone, infatti, una nuova, complessa, realistica esperienza per gli appassionati di stelle e pianeti. Il nuovo strumento on line si chiama Eyes on the Solar System e permette di esplorare tridimensionalmente il nostro sistema planetario: si possono osservare immagini e dati elaborati a partire dalle missioni spaziali dal 1950 a oggi, ma anche la previsione di quello che potranno vedere gli astronauti da qui al 2050.

L’ambiente virtuale sviluppato dalla Nasa usa la tecnologia Unity game engine, inventata dai programmatori di videogiochi e animazioni 3D per computer, ed è disponibile in internet dopo aver scaricato gratuitamente un plug-in per il browser web. Con l’applicazione – come spiega la stessa agenzia spaziale nel video introduttivo pubblicato insieme alla piattaforma – gli utenti non solo possono osservare i pianeti e le loro lune, gli asteroidi che popolano il Sistema Solare e tutte le missioni spaziali (di oggi, di ieri e di domani), ma hanno anche numerose opzioni di navigazione.

Con il mouse e la tastiera, infatti, si può personalizzare il viaggio a proprio piacimento. Oltre a cosa osservare, si può scegliere come: con una visualizzazione che permette una visione complessiva della porzione di universo scelta, con una più ravvicinata o addirittura con lo stesso panorama che si avrebbe stando su una navicella. Se si hanno a disposizione occhiali stereoscopici, si può anche optare per la visuale 3D. Inoltre, gli utenti possono scegliere a quale velocità osservare un evento: così i viaggi delle astronavi possono essere seguiti in tempo reale oppure velocizzati, fino ad osservare il tragitto di una missione spaziale durata anni nel giro di qualche secondo.

Per i navigatori esperti – o quelli che hanno la pazienza di osservare i quattro tutorial rilasciati in rete insieme alla piattaforma – ci sono ulteriori controlli e menù da imparare a padroneggiare: i più curiosi possono arrivare addirittura a misurare le distanze tra i vari astri e a confrontare le dimensioni di pianeti diversi. I dati, ovviamente, sono proprio quelli raccolti dalle varie missioni spaziali dagli anni Cinquanta a oggi.

L’applicazione per ora è ancora in versione beta, ma alla Nasa promettono che presto arriveranno nuove opzioni ed esiste un account Twitter per tutti coloro che volessero rimanere aggiornati sulle novità. “Questo sforzo dimostra quanto sia importante per noi condividere quello che facciamo e sappiamo con tutta la comunità”, ha detto Jim Green, direttore della Planetary Science Division nel quartier generale della Nasa a Washington. È proprio questa spinta verso il pubblico ad aver ispirato il progetto, che vuole essere anche un modo di promuovere la scienza stessa, sia agli addetti ai lavori che ai non esperti. “Non è un caso se abbiamo scelto di basare la visualizzazione del sistema solare sui dati reali delle missioni” ha spiegato Kevin Hussey, direttore della sezione Visualization Technology Applications and Development del Nasa Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, il cui team ha sviluppato Eyes on the Solar System. “Uno strumento come questo più aiutare sia il pubblico sia chi lavora all’agenzia spaziale stessa a capire l’importanza e la complessità delle nostre missioni nello Spazio”.

Admin

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  • Da tempo aspettavo un programma di questa tipologia, ottimo il fatto che sia la Nasa a gestirlo, credo possa essere molto utile per accrescere la sensibilità umana nei confronti della futura, e spero non lontana, esplorazione spaziale.

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