Categorie: Società

Il “tempo” protagonista al Festival delle Scienze

La prossima settimana a Roma andrà in scena la quarta dimensione. Declinata in tutte le sue forme: fisiche, biologiche, spaziali, filosofiche e psichiche. Perché al centro della Settima Edizione del Festival delle Scienze di Roma, in programma dal 19 al 22 gennaio all’Auditorium Parco della Musica, c’è lui, il tempo e tutti gli interrogativi che da molto prima delle teorie di Einstein gli ruotano intorno. 

Quattro giorni di seminari, proiezioni, caffè scientifici, eventi per le scuole, mostre, spettacoli e dibattiti per cercare di capire se è possibile viaggiare nel passato o nel futuro, e se è lecito parlare di tempo prima dell’inizio del tutto, ovvero prima del Big Bang. O ancora, comprendere se esiste un concetto di infinito temporale e se la percezione dello scorrere delle lancette è la stessa per tutti. E, infine, per chiedersi persino se in fondo il tempo esista davvero. A rispondere a tutte le domande proveranno scienziati, filosofi, scrittori, giornalisti e storici, ospiti del festival.

Si comincia giovedì con un appuntamento riservato alle scuole, in uno spettacolo di numeri sonori, evento interattivo alla scoperta della musica legata al tempo e alla matematica, come accade nel battito cardiaco. Segue un thriller di fantascienza fino ad arrivare a fine serata, con lo scrittore Stefano Benni, protagonista di uno spettacolo temporale tra musica e parole. Venerdì sarà la volta della lectio magistralis del filosofo Ned Markosian, per discutere insieme della possibilità di un viaggio nella quarta dimensione, proprio come accade al protagonista del film Un amore all’improvviso (tratto dal libro di Audrey Niffenegger La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo), in proiezione nella stessa giornata. 

Nel ricco programma del festival c’è anche spazio per i lunghi tempi dell’evoluzione. Sabato, infatti, l’antropologo Ian Tattersall terrà una conferenza sui meccanismi che hanno contribuito alla nascita della specie umana, partendo dalle scimmie antropomorfe, da cui tutto ha avuto inizio.

Si prosegue così, tra seminari che ripercorrono la storia del concetto di tempo e dialoghi sui record di velocità negli atleti, fino alla giornata conclusiva di domenica. Nel pomeriggio del 22 sarà quindi la volta del seminario dello psichiatra Ronald D. Siegel, dedicato al ruolo del tempo nell’insorgere e nel controllo dello stress, mente la serata saràdedicata alla comunicazione. Insieme a Francesco Cavalli-Sforza, l’incontro Raccontare il Tempo e i tempi della scienza affronterà la problematica di come si parla e di come viene percepita la dimensione temporale nella comunicazione scientifica.

Per consultare tutti gli appuntamenti in programma, è possibile visitare il sito del Festival della Scienza

Credits immagine: gadl/Alexandre Duret-Lutz/Creative Commons/Flickr

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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