Spazio

Il James Webb Telescope ha aperto gli occhi, ecco cosa ha visto

Le operazioni di assestamento e calibrazione del James Webb Space Telescope continuano e sembra che tutto stia procedendo come previsto. La Nasa ha avuto la conferma che il sistema di osservazione funziona: i 18 “occhi” del telescopio si sono aperti e hanno trasmesso a Terra l’immagine della luce della stella HD 84406

L’immagine condivisa dalla Nasa, hanno spiegato gli ingegneri durante la conferenza stampa, non è definitiva ma una parte del mosaico dei 1.560 “scatti” generati dal sistema. Un test che serve per allineare e mettere a fuoco gli specchi del telescopio.

Nell’immagine sono visibili 18 punti luminosi: sono tutti la stessa stella vista da ciascuno degli specchi del James Webb Space Telescope che non sono ancora allineati. 1.560 “scatti” da 156 posizioni diverse che attestano che gli specchi riescono a captare la luce della stella e a rifletterla sullo specchio secondario e nei rilevatori della Near Infrared Camera (NirCam). 


Il super telescopio James Webb è arrivato a destinazione


Le immagini (54 gigabyte di dati grezzi in totale raccolti in 25 ore a partire dal 2 febbraio) sono state poi “cucite” insieme per ottenerne una enorme di oltre 2 miliardi di pixel. Quella rilasciata dalla Nasa è dunque solo una porzione. Si tratta di uno strumento fondamentale per allineare gli specchi al micrometro, per ottenere così a partire dall’estate immagini senza precedenti dell’Universo.

“Il lancio di James Webb nello spazio è stato ovviamente un evento emozionante, ma per scienziati e ingegneri ottici questo è un momento culminante, quando la luce di una stella si fa strada con successo attraverso il sistema fino a un rivelatore”, ha commentato Michael McElwain del Goddard Space Flight Center della Nasa.

L’agenzia ha rilasciato anche un’altra immagine: un selfie dello specchio primario “scattato” dalla NirCam. Anche questo fornirà ai tecnici informazioni importanti per allineare gli specchi.

Via: Wired.it

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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