Categorie: Salute

La parola a chi non ha voce

Ogni anno 200mila italiani perdono l’uso della parola. L’afasia, cioè la mancanza parziale o totale di linguaggio parlato o scritto, si verifica infatti in un caso su dieci di trauma cranico e nel 40 per cento degli ictus. Alle malattie neurologiche e alle disabilità comunicative che possono derivarne è dedicata oggi la Giornata europea della logopedia, organizzata dal Comitato dei Logopedisti Europei (Cplol) e dalla Federazione Logopedisti Italiani (Fli).

I problemi del linguaggio non riguardano solo eventi traumatici: se si tiene conto anche dei problemi legati all’invecchiamento, i numeri riportati raddoppiano: malattie degenerative come il Parkinson, l’Alzheimer, la demenza senile possono causare disturbi come disprassia, cioè difficoltà motorie nell’articolare le parole, e disfagia, alterazione della deglutizione. A ciò si aggiungano i casi di sordità infantile (uno ogni mille nati), e le alterazioni della lettura (dislessia), della scrittura (disortografia) e del calcolo (discalulia).

“In tutti questi casi”, spiega Tiziana Rossetto, presidente Fli, “l’intervento precoce del logopedista può davvero fare la differenza”. Secondo Fli e Cplol, la precocità dell’intervento di un professionista, formato in tutti gli aspetti comunicativi, cognitivo-linguistici e relativi alle funzioni orali che le malattie neurologiche comportano, è un fattore cruciale per la riabilitazione sia in seguito a ictus, sia dopo un trauma cranico. Ed è fondamentale anche nel caso della sordità infantile: la diagnosi precoce permette l’inserimento di apparecchi acustici che, uniti alla terapia oralistico-cognitiva, risultano in un pieno recupero del linguaggio e in un soddisfacente inserimento scolastico e sociale. Purtroppo però, come sottolinea Giuseppe Mancini, docente di Logopedia all’Università Torvergata di Roma, i centri specializzati nella riabilitazione del trauma cranico sono ancora pochissimi.

Tra le varie iniziative, oggi dalle ore 9 alle 19 è attivo il filo diretto con un logopedista e con le associazioni (numero verde 800 209 077). (mi.m.)

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