La pelle umana, l’organo più esteso del nostro corpo, è una specie di zoo, che ospita microrganismi finora sconosciuti. Per l’esattezza, sono 182 le specie batteriche che colonizzano la cute. Circa l’8 per cento non sono mai identificate prima. Così risulta da uno studio durato tre anni, appena pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences da un gruppo di ricercatori della New York University School of Medicine.
La composizione della “flora” batterica cutanea non era mai stata definita con esattezza perché non tutte le specie batteriche crescono nei terreni di coltura. L’innovativo metodo molecolare utilizzato dai ricercatori ha permesso di scoprire che solo il 54,4 per cento dei batteri appartiene ai generi da tempo noti come abitanti della cute umana (Propionibatteri, Corinebatteri, Stafilococco, Streptococco). La composizione microbiologica è stata studiata su un campione di cute proveniente dall’avambraccio di sei individui sani, tre uomini e tre donne. I soggetti avevano solo quattro specie di batteri in comune. Il 71,4 per cento delle specie batteriche totali era unico per ciascun soggetto. Il 94,6 per cento dei batteri identificati, inoltre, apparteneva ai tipi Actinobatteri, Firmicuti e Proteobatteri, predominanti anche nell’esofago e nello stomaco.
Il corpo umano è colonizzato dai batteri sin dalla nascita, se ne contano 10 per ogni cellula umana. Negli individui sani questi batteri non sono patogeni. Differenze nella composizione batterica tra cute sana e cute affetta da malattie, come psoriasi o eczema, potranno essere sfruttate per la diagnosi, la prevenzione e il trattamento di queste malattie. (an.c.)
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