L’editoria futuribile

Il grafico ha terminato di impaginare al computer un volume. Inserisce il dischetto con il frutto del proprio lavoro nel computer di DocuTech, ed ecco il miracolo: dopo pochi minuti la prodigiosa macchina produce “il” libro, già rifinito e rilegato, pronto per la vendita. Sono solo un ricordo dunque le fatiche (e le spese) per produrre pellicole, lastre, prove di stampa e quant’altro fa dell’arte di Gutenberg un lavoro lungo, accurato e difficile. Ma potrà davvero questa nuova “tecnologia digitale” sostituire il tipografo?”Noi non intendiamo fare libri in modo diverso, ma realizzare prodotti editoriali diversi che si affianchino al volume tradizionale senza sostituirsi a esso; intendiamo offrire nuove opportunità”, afferma Nabil Hireche, direttore generale di Rank Xerox, l’azienda produttrice di DocuTech, nel corso di un incontro il 21 maggio a Roma, prima della presentazione ufficiale dei nuovi “libri” al Salone del Libro di Torino. Benché la nuova tecnologia digitale abbia raggiunto nei suoi pochi anni di vita una qualità davvero eccellente, con possibilità di stampare anche foto in bianco e nero e a colori, e persino di rilegare il volume con cucitura, non potrà mai sostituire i nipoti di Gutenberg per ottenere quei bei libroni illustrati realizzati con cura certosina, o per tirature davvero alte, per le quali almeno al momento la stampa offset è più conveniente.Quali sono dunque questi prodotti alternativi? La multinazionale delle fotocopie lancia una provocazione: reinventare la figura dell’editore. Rispondere cioè alle sfide del mercato, a chi è convinto che il supporto cartaceo sarà sostituito dal computer, con un’idea per rendere il prodotto libro veramente competitivo. E propone quindi agli editori di costruirsi un catalogo virtuale sulla base del quale il lettore possa richiedere che venga stampato esattamente ciò che lui desidera, pagando all’editore un prezzo coerente con ciò che ha scelto e che la stampa digitale può realizzare quasi in tempo reale. A tal fine ha persino messo a punto un programma per la determinazione non solo del prezzo di ciascun volume così prodotto, ma addirittura dei diritti da corrispondere agli autori dei testi richiesti. E’ questo una sorta di “book on demand” del quale l’agenzia Hypothesis, organizzatrice dell’incontro, ha già prodotto alcuni esempi.Eppure questa annunciata “rivoluzione” dell’editoria lascia almeno un dubbio: l’editore è tale in quanto crea libri unici, che hanno un valore proprio per la loro originalità di impostazione. Le esigenze spicciole di ogni lettore potrebbero forse essere meglio soddisfatte dai molteplici servizi che le nuove tecnologie di comunicazione a larga banda saranno in grado di offrire. Gli editori, in particolare quelli di giornali, dovranno necessariamente, in un futuro assai prossimo, crearsi il proprio catalogo virtuale da cui il lettore potrà scegliere il suo prodotto. O chiedere per esempio ad un qualsiasi quotidiano di inviare sul suo personal computer la sola pagina economica, e pagare quella pagina invece dell’intero giornale. La forma più immediata di consegna a domicilio non sembra insomma quella della stampa di un nuovo prodotto editoriale su misura, bensì quella del semplice invio di un documento per via elettronica. Sarà poi il lettore stesso a stamparselo, se lo desidera.Sono ben altri invece i prodotti editoriali che la nuova tecnologia potrà realizzare in modo del tutto innovativo. E qui potrebbe stare la vera rivoluzione. Già molti piccoli editori si servono oggi della stampa digitale per realizzare tirature più basse a costi contenuti. Se necessario, potranno sempre in seguito stamparne altre, nel numero che sembrerà più opportuno, e ogni libro avrà sempre lo stesso prezzo di stampa. Ciò significa poter dire addio alle alte tirature (con le tecniche tradizionali, stampare un libro in meno di mille copie non è conveniente) con conseguente necessità di stoccaggio dei volumi e successivo invio al macero delle copie invendute. Si stampa dunque solo ciò che effettivamente serve, risparmiando in lavoro, costi, e salvando forse alcune delle poche foreste del nostro pianeta. In futuro, con una buona organizzazione si potranno risparmiare anche le spese di spedizione: basterà appoggiarsi a vari “service” in diverse città e, via posta elettronica, ordinare a ciascuno di essi la stampa del quantitativo di copie necessario in loco. E anche il lettore sarà soddisfatto. Non dovrà più sentirsi rispondere: “Mi dispiace, signore, il libro è esaurito”, bensì: “Certo, stampiamo il libro e glielo spediamo in giornata!”.Ma sono mille i “prodotti editoriali”, non necessariamente volumi, che potranno essere realizzati con indiscusso vantaggio economico e nei contenuti dalla tecnologia digitale. Basti pensare a tutti quegli annuari che, quando finalmente raggiungono l’utente finale, hanno dati oramai superati: la nuova tecnologia potrebbe offrire la possibilità di stampare prodotti continuamente aggiornati. E che dire degli house organ aziendali, o persino delle brochure descrittive di diversi prodotti, delle riviste scientifiche a tiratura limitata, delle dispense per corsi universitari o professionali. Le possibilità offerte dalla nuova tecnologia sono davvero infinite: da questo punto di vista si può veramente dire che essa consente anche a chi non avrebbe mai potuto permetterselo, di “farsi” un libro.

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