Salute

Vivere ad alta quota protegge dall’ipertensione

Vivere ad alta quota, un ambiente dove l’ossigeno scarseggia, potrebbe diminuire il rischio di sviluppare malattie croniche. Lo dimostra una ricerca pubblicata sull’American Journal of Physical Anthropology, che ha seguito i Mosuo, una tribù di origine tibetana che vive sulle montagne della Cina sud-occidentale.

“La nostra conoscenza dei meccanismi con cui gli esseri umani si adattano alle alte quote è aumentata moltissimo nell’ultimo decennio,” spiega Katherine Wander, co-autrice dello studio. “E con tante informazioni a disposizione, abbiamo iniziato a chiederci se questi cambiamenti abbiano delle conseguenze sul rischio di sviluppare malattie croniche.”

Il team ha visitato centinaia di famiglie Mosuo, raccogliendo campioni di sangue e informazioni – tramite questionari – sullo stile di vita dei partecipanti, per determinare la prevalenza di malattie croniche, considerando anche altri fattori quali sesso, età, fumo e indice di massa corporea.

Dai dati raccolti è emerso che i Mosuo, adattati a un ambiente dove l’ossigeno è meno disponibile, sono meno a rischio di sviluppare l’ipertensione e l’anemia associata alla presenza di diabete. La spiegazione potrebbe essere nel fatto che vivere ad alta quota causa una dilatazione dei vasi sanguigni e, di conseguenza, un flusso sanguigno più intenso, che aumenta la quantità di ossigeno distribuita nel corpo. La dilatazione vascolare sarebbe anche responsabile del minor rischio di sviluppare ipertensione, una condizione in cui la pressione del sangue nelle arterie risulta elevata.

L’organismo dei Mosuo inoltre si è adattato alla quota eliminando un meccanismo di difesa che solitamente aumenta la produzione di globuli rossi quando ci si trova in ambienti con poco ossigeno, per evitare di rendere il sangue estremamente viscoso: la mancanza di questo processo fisiologico mitigherebbe il rischio di soffrire del tipo di anemia che normalmente è associata al diabete.

I ricercatori sottolineano l’importanza di investigare in che modo le malattie croniche sono causate da adattamenti genetici all’ambiente in cui ci si trova: “Obesità e malattie croniche sono in aumento a livello globale, ed è importante capire come le differenze tra le diverse popolazioni interagiscono con la fisiologia di queste patologie“,conclude Wander. “Gli adattamenti alle alte quote sono solo un esempio di queste interazioni.”

Riferimenti: American Journal of Physical Antrhropology

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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