Zero privacy, d’ora in poi, per le zanzare: presto i governi d’Europa disporranno di una piattaforma di servizi per monitorare gli spostamenti degli insetti vettori di malattie. Il nuovo sistema promosso dall’Istituto olandese per la Salute Pubblica e l’Ambiente (Rivm) si chiama Vecmap ed è una vera e propria rete di sorveglianza che tiene traccia dei focolai di infezione sparsi per il territorio. Tutto grazie all’integrazione, in tempo reale, di mappe satellitari con i sistemi di comunicazione mobile.
Lo scopo è quello di avere un’indicazione precisa delle zone in cui vivono le zanzare, in modo da aiutare i governi a formulare le giuste previsioni sui rischi legati alle epidemie. Vecmap cerca di soddisfare queste esigenze combinando i dati geometeorologici raccolti dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) riguardo a vegetazione, temperatura della superficie terrestre, umidità e specchi d’acqua direttamente con i rilevamenti effettuati sulla Terra. Ai tecnici di bonifica impegnati nella lotta alle zanzare, basterà collegarsi alla rete satellitare tramite uno smartphone per ricevere tutti gli aggiornamenti su scala nazionale e ritrasmettere le informazioni entomologiche ottenute sul luogo.
“Malattie come la febbre Dengue o quella del Nilo sono trasmesse dalle zanzare” – ha spiegato l’esperto dell’Esa Michiel Kruijff – “e rappresentano un crescente problema di salute pubblica in molti stati europei. Tuttavia, sappiamo ben poco circa la diffusione delle malattie e dei vettori: proprio per questa ragione, abbiamo bisogno di sviluppare di accurate mappe per ipotizzare dove e quando le zanzare potrebbero nuocere alla popolazione umana”.
Vecmap è stato sperimentato per la prima volta nel 2009 in alcune zone nei Paesi Bassi, in Inghilterra, Belgio, Francia, Svizzera e Italia. Con opportuni aggiustamenti, il sistema potrebbe essere adattato anche al monitoraggio di altri tipi di malattie infettive. Una volta perfezionato – grazie al contributo di un consorzio di partner industriali guidato da Avia-Gis – gli Stati membri potranno acquistare i diritti per accedere alle informazioni contenute nei database del servizio. Secondo le previsioni più ottimiste, il servizio potrebbe essere commercializzato e messo a disposizione anche delle Università e degli Istituti di ricerca europei entro il 2013.
Riferimenti: Esa
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